Italia
La banda larga a 30 Mbps resta un lusso per pochi nelle zone rurali del nostro paese e il ritardo nella sua diffusione preoccupa Confagricoltura, che oggi ha lanciato l’allarme digital divide in uno studio ad hoc basato sugli ultimi dati del rapporto Caio e del Mise. Il 2% della popolazione, inoltre, pari a 1,2 milioni di persone, tutte residenti in zone rurali, non ha ancora la copertura minima standard a 2 Mbps.
Il nostro paese, per la copertura a banda larga standard (2 Mbps) delle zone meno densamente popolate, è al 23° posto su 28 nell’Ue. Per la copertura complessiva del territorio siamo al 20° posto.
Secondo stime del 2011 della Bei (Banca Europea degli Investimenti) nelle aree rurali del paese “a fallimento di mercato”, dove l’infrastruttura a banda larga non è presente, il costo dell’infrastruttura Adsl2 è pari a 200 euro, a fronte dei 40 euro delle aree urbane e degli 80 euro delle aree suburbane. Passando alle connessioni FTTC, nelle aree rurali il prezzo dell’infrastruttura è di 1800 euro, a fronte dei 500 euro nelle aree suburbane e dei 250 euro nelle aree urbane. Il costo della fibra (FTTH) è salatissimo nelle zone rurali, pari a 2800 euro, a fronte dei 1150 euro nelle aree suburbane e dei 460 euro nelle aree urbane. Per quanto riguarda l’Lte, infine, nelle aree rurali il costo dell’infrastruttura per famiglia è di 380 euro, a fronte dei 110 euro nelle aree suburbane e di 50 euro nelle aree urbane.
Lo studio di Confagricoltura mette in evidenza che per la banda larga fissa da 10 Mbps (Megabit per secondo), peggio di noi c`è solo Cipro. L’8,8% del territorio deve essere ancora coperto da reti a banda larga da al meno 2 Mbps, anche se grazie alle reti wireless le zone scoperte si riducono al 4%.