Banda larga nei piccoli Comuni: la proposta di legge all’esame della Camera

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Fra le misure previste: la promozione della cablatura e della banda larga per favorire l’accesso ai servizi di eGov, l’incentivazione della residenza, la presenza e la qualità di servizi indispensabili come sanità, trasporti, istruzione.

Italia


Ultrabroadband

Anche i piccoli comuni italiani, quei circa 5.700 centri con una popolazione fino a 5 mila abitanti, potranno cogliere i vantaggi della banda larga, per valorizzare e fare conoscere nel mondo i loro prodotti e le loro eccellenze e per accedere ai servizi online della pubblica amministrazione.

 

È iniziato oggi in seduta congiunta tra le Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici e Bilancio della Camera dei Deputati l’esame del disegno di legge sui Piccoli comuni, sottoscritto da oltre 70 parlamentari di vari gruppi, che punta sul binomio tradizione-innovazione per difendere e rilanciare le identità dei centri minori.

Soddisfazione è stata espressa dal primo firmatario della proposta, Ermete Realacci, Presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, secondo cui la legge “nasce da un’idea di sviluppo e di futuro che coniuga cultura e tradizioni con l’innovazione e la diffusione delle tecnologie della comunicazione. Dall’idea che si possa essere competitivi nel modo anche da un piccolo centro montano se c’è la banda larga.

 

“Fra le misure previste – prosegue Realacci – la promozione della cablatura e della banda larga, l’incentivazione della residenza, garantire la presenza e la qualità di  servizi indispensabili come sanità,  trasporti, istruzione, servizi postali, risparmio, il recupero dei centri storici e la tutela del patrimonio ambientale”. (A.T.)

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