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Masayoshi Son (Softbank) a Washington: senza consolidamento vanificati i vantaggi di internet mobile

Stati Uniti


Il gap degli Usa nei confronti del resto del mondo sul fronte dell’LTE rischia di allargarsi facendo perdere agli usa il primato nella internet economy: lo dimostrano i dati contenuti nello studio ‘The Promise of Mobile Internet in Driving American Innovation, the Economy and Education‘, presentato a Washington da Masayoshi Son, Ceo dell’operatore giapponese SoftBank che, nel suo discorso alla Camera di Commercio Usa ha cercato di far valere le ragioni di una fusione tra Sprint, che Softbank ha acquisito lo scorso anno, e T-Mobile, controllata Usa di Deutsche Telekom.  

Gli Stati Uniti, il paese che ha inventato internet e patria di colossi quali Google, Apple e Facebook, dominatori incontrastati della web economy, rischiano di non riuscire a cogliere le opportunità economiche e competitive derivanti dalla banda larga mobile di nuova generazione se non ci sarà un ulteriore consolidamento del mercato. Questo in sintesi il pensiero del Ceo di Softbank, che sottolinea come Internet, “con una crescita annua del 35%, è stato il motore dell’economia Usa: il Pil generato solo dal web negli Stati Uniti è maggiore dell’intero PIL della Svizzera”.

Ma i tempi cambiano e in fretta e guardando al futuro non si può non considerare che la crescita non sarà più trainata dai Pc quanto dai dispositivi mobili, dagli smartphone e dai tablet.

Secondo Masayoshi, soltanto la banda larga mobile porterà 1.000 miliardi di dollari all’economia Usa e 1 milione di nuovi posti di lavoro oltre a quelli già creati dall’internet economy. Un’opportunità da non  perdere non solo per gli Usa ma per tutto il mondo. Gli Usa, tuttavia, stanno arretrando in quanto a qualità delle reti del futuro, ossia le reti LTE, anche perché il prezzo medio per download su smartphone e tablet negli Stati Uniti, pari a 52 dollari per Gigabit, è di gran lunga superiore rispetto al Giappone, dove il prezzo medio per Giga è di 30 dollari. 

 

 

La performance delle reti di nuova generazione negli Usa è scadente, con una velocità media di 6,5 Mbps, molto peggiore che in altri paesi, ad esempio l’Australia dove la media è di 24,5 Mbps e anche dell’Italia, dove la velocità dell’LTE è di 22 Mbps. Il boom di smartphone e tablet pesa sui network statunitensi, che fanno fatica a smaltire il crescente traffico dati.

Softbank, che dall’anno scorso controlla il terzo operatore Usa, Sprint, punta ora a rilevare T-Mobile Usa da Deutsche Telekom così da competere ad armi pari con Verizon e At&t, il primo e secondo operatore mobile negli Usa, e dare una scossa alla concorrenza per migliorare la performance delle reti LTE e abbassare il prezzo dei servizi Internet mobile nel paese.

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