Francia
Netflix sta completando gli ultimi preparativi per il prossimo sbarco in Francia che, come confermato da Orange e ripreso da Key4biz, avverrà con certezza il prossimo autunno.
Adesso resta però da convincere il Ministro francese alla Cultura, Aurélie Filippetti, che è un osso duro, che non ci saranno problemi sul fronte delle tasse e che i broadcaster possono stare tranquilli. L’appuntamento con i vertici di Netflix è stato già fissato per il 24 marzo.
Questa settimana si sono intanto già visti i Ministri della Cultura e dell’Economia per studiare il dossier e cercare di capire le ‘intenzioni’ degli americani. E non è escluso che nei prossimi giorni qualche Ministro voli negli Usa per far visita al quartier generale di Netflix.
Il governo sta valutando anche di riaprire il confronto alla luce del Decreto SMAD (Services de médias audiovisuels à la demande) che prevede precisi obblighi per i distributori, come Netflix, in termini di finanziamento della produzione audiovisiva.
E sì, perché uno dei più grossi problemi per gli operatori del settore è che, avendo sede a Lussemburgo, Netflix potrebbe eludere le imposte ricorrendo alle ormai note procedure di ottimizzazione usate dalle multinazionali americane di internet (Google, Amazon, Facebook ed Apple) per traghettare i profitti nei paradisi fiscali e potrebbe inoltre sottrarsi alle rigide leggi francesi specie quelle che riguardano le finestre di distribuzione dei film. Oltralpe il termine è di 4 mesi dopo l’uscita in sala prima di poter distribuire un’opera on-demand, su pay tv o in Dvd.
E mentre l’azienda americana è a caccia del Direttore commerciale per la Francia, proseguono gli incontri con i produttori e con gli Internet service provider (Isp). Con i primi Netflix è in trattative per i cataloghi mentre con i secondi si tratta di aspetti più tecnici, riguardanti il modello di distribuzione che Netflix intenderà adottare e che ancora non risulta chiaro.
“Netflix è già in contatto con gli operatori e questa è una buona cosa“, ha dichiarato il Ceo di Orange Stéphane Richard.
Da quando a inizio d’anno il Ceo di Netflix, Reed Hastings, ha annunciato l’avvio della campagna europea, oltre alla Francia previsto l’arrivo anche in Germania, Belgio e Italia, l’industria dell’audiovisivo ha cominciato ad agitarsi.
“Netflix – ha osservato Richard – è un rullo compressore, un bulldozer, che sta per arrivare (in Francia) con una grande campagna di marketing. Propone un prodotto che può avere un impatto profondo e dunque ribaltare gli attuali equilibri dell’audiovisivo”.