Italia
La pirateria continua a produrre gravi e pesanti danni all’industria italiana dell’audiovisivo. E quando mancano ormai poche settimane (31 marzo) all’entrata in vigore del Regolamento Agcom sul diritto d’autore online, si stringe il cerchio anche attorno alle aziende che fanno pubblicità sulle piattaforme illegali assicurando ai criminali di proficui profitti. Oggi, per dare manforte all’azione della Guardia di Finanza, che con l’operazione Publifilm della scorsa settimana ha avviato per la prima volta gli accertamenti anche sui finanziamenti pubblicitari ai siti illegali, sono scese in campo le associazioni di settore. Tutte insieme per dire ‘stop alla pubblicità sui siti pirata’.
Il 31 marzo, intanto, sarà operativo il Regolamento Agcom sul diritto d’autore online.
Key4biz ne ha parlato con il Comandante Paolo Occhipinti del Nucleo Speciale per la Radiodiffusione e l’Editoria che insieme al Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche (entrambi i Nuclei a capo del Comando Unità Speciali) hanno seguito l’operazione Publifilm.
“L’Autority – ha indicato Occhipinti – sta seguendo parte organizzativa, noi siamo informati. Come Nucleo deputato a collaborare con Agcom, siamo pronti a soddisfare tutte le richieste che ci perverranno e lo faremo col massimo delle energie possibili”.
La pirateria in Italia, secondo ultime stime, genera danni economici per svariate centinaia di milioni di euro l’anno. Un italiano su tre scarica contenuti illegali (film, programmi tv, software), con un danno economico per l’Italia che si aggira intorno ai 3 miliardi di euro all’anno e di 500 milioni di euro per il solo settore televisivo. Sul versante occupazionale sono oltre 20 mila posti di lavoro a rischio nei prossimi tre anni.
Riguardo al rischio di accavallamento delle competenze tra l’Autorità e il lavoro dei Nuclei speciali delle Fiamme Gialle, Occhipinti ha osservato: “E’ bene precisare che un conto è l’indagine di polizia giudiziaria che riguarda le attività penali, altro conto è invece il lavoro dell’Agcom. Si viaggia su binari diversi ma paralleli nella stessa direzione”, combattere la pirateria.
“L’Agcom procede su richiesta degli aventi diritto – ha poi precisato il Comandante della GdF – che prima si sono rivolti al sito per chiedere la rimozione delle loro risorse e che poi, non avendo ottenuto l’eliminazione dell’opera protetta, passano all’Autorità che avvia l’iter procedurale per intervenire sul sito irrispettoso del copyright. Noi invece, agiamo d’iniziativa a seguito di attività investigativa sotto l’egida della Procura”.
Riguardo all’operazione della scorsa settimana che ha portato al sequestro di 46 siti pirata, Occhipinti ha dichiarato a Key4biz che “le attività investigativa sono ancora in corso e l’esito va riferito all’autorità giudiziaria”.
“La maggior parte di questi siti sono allocati all’estero e spesso accade che ancora prima che le operazioni di polizia vengano completate i contenuti vengono reindirizzati su altri siti”.
Più facile agire quando i siti si trovano in Italia. In questo caso, ha concluso il Comandante Occhipinti, “si può approfondire meglio e c’è maggiore delega da parte dell’autorità giudiziaria. E’ inoltre più semplice identificare i responsabili e sottoporli a procedimento penale”.