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Il mercato globale delle app di chat mobile esploderà nei prossimi anni, per raggiungere ricavi complessivi di 25 miliardi di dollari nel 2017, a fronte di un miliardo generato nel 2013. E’ questa la previsione della società di consulenza finanziaria Macquarie, che prevede un boom di nuove funzioni connesse a WhatsApp & Co al di là del semplice messaging. In particolare, a trainare il giro d’affari saranno nuovi servizi di advertising e gaming a pagamento, che consentiranno di monetizzare l’enorme mole di traffico prodotta dagli OTT.
Secondo Macquarie, il mercato dove si muovono WhatsApp, la giapponese Line e la cinese WeChat e la coreana Kakao, senza contare tutti gli altri player internazionali, in particolare asiatici e la russa Telegram, passerà da un miliardo di utenti di oggi a 2,9 miliardi nel 2017.
“Le app di chat si stanno sempre più evolvendo in veri e propri network pubblicitari, in piattaforme di game e in altri servizi”, dicono gli analisti di Macquire guidati da David Gibson, autore del report.
Un’evoluzione che al momento riguarda principalmente le app asiatiche, che insieme alla chat forniscono già servizi a pagamento di gaming, advertising e sticker store.
“Le app asiatiche di chat mobili non sono soltanto dei servizi di messaging ma si stanno trasformando in servizi sempre più social che invadono il campo dei social network tradizionali”, aggiunge il report.
L’altro aspetto da tener presente, secondo lo studio, è la pubblicità, che sta entrando di prepotenza nell’offerta delle chat di messaging. Tanto che secondo Macquaire le stime di crescita della giapponese Line sono sottostimate, visto che il mercato domestico, in Giappone, è il più grande al mondo per mobile gaming mentre l’85% della sua base clienti si trova fuori dai confini nazionali e rappresenta così una grossa opportunità da monetizzare.
L’anno scorso, Line ha registrato 335 milioni di ricavi, secondo Reuters, che potrebbero lievitare a 2,2 miliardi di dollari nel 2017, secondo stime di Macquaire.
Line sta ampliando notevolmente la sua offerta, integrata con la vendita di manga, utilities, radio, eCommerce (C2C e B2C), chiamate telefoniche e account sponsorizzati (come Twitter).
Una bella sfida per WhatsApp, che dopo l’acquisizione da 19 miliardi di dollari da parte di Facebook ha dichiarato che non intende ampliare il suo servizio di chat a pagamento (costo 0,99 centesimi di dollaro all’anno) alla vendita di game e pubblicità.
Secondo gli analisti, WhatsApp potrebbe ben presto cambiare modello di business, aggiungendo nuove fonti di ricavi come la vendita di servizi voce e video a pagamento.