Italia
I sistemi di pagamento hanno subito negli ultimi anni una rapida evoluzione e trasformazione. Siamo passati dall’uso della moneta sonante per acquistare beni e servizi alla maggiore diffusione di modelli di pagamento elettronici (ePayment) come ci chiede l’era digitale in cui ormai viviamo.
Per farlo servono però norme e infrastrutture. L’argomento è di grande interesse e proprio per questo il 13 marzo si terrà a Roma (Università di Tor Vergata) una Giornata di Studio su ‘Sistemi di pagamento elettronico: stato dell’arte e prospettive‘ (Programma).
L’evento è organizzato da AEIT (Associazione italiana di elettrotecnica, elettronica, automazione, informatica e telecomunicazioni) e AICT (Society AEIT per la tecnologia dell’informazione e delle comunicazioni), in collaborazione con l’Università di Roma Tor Vergata e AIIP (Associazione Italiana degli Istituti di Pagamento).
Una giornata di studio in cui raccogliere e mettere a confronto le posizioni di rappresentanti di tutte le componenti dell’ecosistema e dell’area payment: operatori di telecomunicazione, fornitori di apparati, giuristi, fornitori di servizi, operatori over the top (OTT), ordini professionali, regolatori e associazioni di consumatori.
Maurizio Mayer, presidente AICT, spiega: “E’ un approccio innovativo che trascende i consueti limiti di eventi riguardanti di volta in volta esclusivamente gli aspetti propri di ciascuna categoria e che sta suscitando un notevole interesse fra gli addetti ai lavori”.
L’adozione su vasta scala in Italia dei pagamenti elettronici incontra notevoli resistenze per vari motivi: diffidenza, disinformazione, complessità e anche inadeguatezza delle normative.
“La giornata di studio romana – conclude Mayer – mira a far emergere spunti e suggerimenti per rilanciare la discussione sul tema anche a livello di istituzioni centrali e governative. Sia il legislatore che i Ministri competenti devono attivare nei prossimi mesi tutti quei meccanismi tesi ad assecondare gli sforzi innovativi, ma al momento scoordinati, degli operatori impegnati nel settore dei pagamenti elettronici”.
Maurizio Pimpinella, Presidente di AIIP, osserva che “gli strumenti di ePayment in Italia sono in crescita, in media i cittadini effettuano circa 71 operazioni all’anno, ma il 90% delle preferenza va ancora al contante, il cui costo, purtroppo, ammonta a 10 miliardi di euro all’anno, circa 200 euro per cittadino“.
Per Pimpinella, “un maggiore utilizzo dei sistemi di pagamento elettronici garantirebbe risparmi annui per 40 miliardi di euro, pari a 3 punti di PIL, oltre ad andare a contrastare quel mondo del sommerso che nel nostro Paese raggiunge un totale di 270 miliardi di euro secondo le stime della Guardia di Finanza”.
L’esperienza di acquisto si sta sempre più digitalizzando e questo processo va promosso. Per diffondere i pagamenti elettronici bisogna lavorare sulla comunicazione e sulla formazione.
Ecco alcune delle soluzioni che propone il Presidente di AIIP: “Per diffondere la moneta elettronica non bisogna standardizzare i canali di pagamento, ma puntare sulla differenziazione: contactless, mobile, NFC, wallet. Bisogna divulgare la cultura digitale anche nelle scuole, promuovendo ad esempio il Mobile Payment per gli acquisti quotidiani anche nelle Università come ad esempio smaterializzare il buono mensa attraverso un wallet sul mobile. La grande diffusione degli smartphone, soprattutto tra i giovani, facilita la predisposizione all’utilizzo dei digital payments”. (R.N.)