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Futuro digitale: come sarà la nostra vita nel 2025?

Mondo


Un mondo in cui l’accesso al web sarà una commodity onnipervasiva, come lo è oggi l’elettricità. Un mondo in cui tutti gli oggetti, dai wearable al computer integrato negli oggetti, saranno fra loro connessi nell’Internet delle Cose, consentendo alle persone di immagazzinare e condividere informazioni con il mondo circostante in tempo reale, grazie ai dati presenti nel cloud. Questa l’immagine che scaturisce dal report di Pew Research “15 Theses about the Digital Future” che restituisce l’immagine di come sarà la nostra vita digitale fra 25 anni, in base all’opinione di diversi esperti del web.   

 

Aspetti positivi dell’Ubernet

Secondo lo studio, fra 25 anni saremo immersi in un ambiente iperconnesso, costruito sulla capillare diffusione di sensori intelligenti, video camere, software, database ed enormi data center all’interno di un’unica grande fabbrica di informazioni denominata Internet of Things.

 

Il nostro mondo fra 25 anni sarà forgiato dalla realtà aumentata, attraverso gli innumerevoli impulsi che le persone riceveranno da tecnologie portatili, wearable e impiantabili sottopelle.

 

Questo nuovo assetto iper digitalizzato della realtà avrà un impatto dirompente sui modelli economico finanziari del 20esimo secolo, che saranno completamente rimodellati. Senza dimenticare l’impatto sull’industria, in particolare quella dell’entertainment e l’editoria.

 

Il nostro mondo iper digitalizzato sarà il regno del tagging, dei database e delle mappe analitiche del mondo sia fisico sia social.

 

Rischi e pericoli nel nuovo scenario

Gli esperti interpellati nello studio di Pew Research sono per lo più d’accordo che la diffusione capillare del  digitale avrà risvolti positivi in diversi settori: dalla scuola, alla sanità, passando per il mondo del lavoro, la politica, l’economia e l’entertainment.

 

Fra gli elementi preoccupanti e le minacce più incisive legate al digitale del futuro, lo studio evidenzia il pericolo di sgretolamento progressivo dell’etica interpersonale, la sorveglianza totale, il cyberterrorismo.

Ricapitolando, gli elementi positivi in prospettiva nella nostra vita digitale nel 2025 sono la condivisione quasi inconsapevole delle informazioni nella nostra quotidianità, che fluiranno come fa l’energia elettrica tramite macchine che fungeranno da intermediari.

Lo spread di internet garantirà una connessione globale, a detrimento dell’ignoranza.

Internet delle Cose, intelligenza artificiale e big data renderanno le persone più consapevoli del mondo in cui vivono e dei loro comportamenti.

Realtà aumentata e dispositivi wearable saranno implementati per monitorare il mondo che ci circonda e per darci dei rapidi feedback sulla nostra vita quotidiana, in particolare legati alla nostra salute personale.

L’azione politica sarà semplificata, secondo lo studio, ma aumenterà anche la partecipazione e la rivolta delle persone, come nel caso della Primavera Araba.

L’emergere del cosiddetto “Ubernet” diminuirà il peso delle frontiere fisiche fra paesi, facendo emergere un nuovo concetto di nazione, fatto di persone che online condividono gli stessi interessi al di là del controllo delle nazioni-stato.

A scuola la Rete consentirà di diffondere maggiori opportunità di istruzione, slegando l’insegnamento dagli edifici scolastici e dagli insegnanti.

Aspetti negativi saranno, secondo lo studio, l’acuirsi del divario fra ricchi e poveri. L’abuso della Rete aumenterà, trasferendo online tutte le brutture del mondo fisico: cybercrime, bullismo, minacce, furti, pornografia.

Governi e corporazioni tenteranno di bloccare il cambiamento per ribadire il loro potere, richiamando i rischi per la sicurezza e norme culturali.

La privacy rischia di sparire nel 2025. La politica, le istituzioni e le persone rischiano di non rispondere in modo adeguato al nuovo scenario, che impone enormi cambiamenti connessi alla complessità dei network del futuro.    

Il potere dei network sarà sempre più dirompente nella vita delle persone. 

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