Italia
Continua la flessione dei ricavi per Wind, che chiude il 2013 con ricavi totali a 4,98 miliardi, in calo dell’8,9% rispetto all’anno precedente. Una flessione decisamente più marcata rispetto al 2012, che si era chiuso con ricavi in calo del 2,6% rispetto al 2011, a 5,4 miliardi.
Anche il calo dei ricavi del segmento mobile (-7,8%) è più marcato rispetto al 2012, quando la flessione rispetto al 2011 era stata del 4,5%. La contrazione è solo in parte compensata dai servizi dati che crescono del 35,2%, a fronte di un aumento che nel 2012 era stato del 41,3%.
In calo anche l’Arpu mobile che passa da 14,4 a 12,3 euro a causa della forte diminuzione della componente voce, dovuta sia alla pressione competitiva che ai tagli alla tariffa di terminazione, in parte compensata dall’aumento dell’ARPU dati che si attesta a 4,3 euro (dai 3,9 euro del 2012).
I ricavi della telefonia fissa scendono del 9,1% (il decremento era stato del 3,6% nel 2012), ma sono in parte compensati dall’aumento dell’8% dei ricavi internet broadband, trainato dal segmento ULL (+11%). L’Arpu totale del fisso nel 2013 raggiunge 30,7 euro in calo dell’1,7% rispetto ai 31,2 euro del 2012.
L’Ebitda al 31 dicembre 2013 si attesta a 1,94 miliardi di euro in diminuzione del 5,8% rispetto ai 2,06 miliardi del 2012, quando l’Ebitda era sceso del 2,7%. Il margine Ebitda è cresciuto di 1 punto percentuale, a 39%, grazie alle iniziative di contenimento dei costi che hanno interessato tutte le linee di spesa.
I clienti mobili hanno raggiunto nel 2013 quota 22,3 milioni (+3% rispetto al 2012) mentre nel segmento del fisso il totale dei clienti voce scende del 4,7% a 2,96 milioni. I clienti ULL si attestano a 2,4 milioni mentre i clienti broadband sono stabili a 2,2 milioni di cui circa 1,9 milioni ad accesso diretto ULL. Nel broadband, l’Arpu è cresciuto dell’8,2% a 20,3 euro rispetto a 18,8 euro del 2012. (A.T.)