Italia
La riduzione del numero di operatori non necessariamente comporta un aumento dei prezzi. Si tratta di un’idea dogmatica, quella secondo cui le telco, trovandosi campo libero, avrebbero un “atteggiamento collusivo“, ma non di una minaccia reale.
E’ quanto ha affermato l’amministratore delegato di Telecom Italia, Marco Patuano, in un’intervista a CNBC.
“Quello che immagino è un ambiente più forte con più investimenti e maggiore qualità dei servizi”, ha detto ancora Marco Patuano, sottolineando poi che “l’industria delle telecomunicazioni ha un disperato bisogno di assumere gente giovane e solo un’azienda sana può farlo”.
Patuano ha fatto l’esempio delle web company della Silicon Valley, come Google e Amazon, i cui uffici brulicano di ragazzi, mentre quando si guarda agli operatori “…io posso considerami giovane”, ha detto ironicamente l’Ad, classe 1964.
C’è bisogno, dunque, di un contesto sano e “non bisogna essere dogmatici”, ha aggiunto, ma pragmatici, dote che, secondo Marco Patuano, caratterizza il neo premier Matteo Renzi.
Sul cosa significhi fare business in Italia, dove il contesto politico è estremamente mutevole, Patuano ha affermato che – fermo restando la necessità di avere “obiettivi stabili’ – il neopremier Matteo Renzi “è partito molto bene. Ha toccato 2 o 3 problemi reali in modo non dogmatico ma pragmatico”.
Prima di tutto il ‘Job Act‘: “è qualcosa di cui abbiamo disperatamente bisogno”.
In secondo luogo, Patuano ha fatto riferimento al proposito di Renzi di “alleggerire la burocrazia per permettere alle persone e alle aziende di lavorare meglio”.
“Renzi – ha detto ancora Patuano – sembra molto determinato e tutti quelli che lo conoscono sanno che è ‘veloce’ e l’Italia ha molto bisogno di velocità, perciò faccio i miei migliori auguri al premier”.