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In Francia slitta la legge anti-Amazon per salvare le librerie

Francia


Slitta l’entrata in vigore in Francia della legge anti-Amazon, approvata lo scorso 9 gennaio dal Senato. Il provvedimento, fortemente voluto dagli editori, è disegnato per salvare le librerie indipendenti francesi dal dumping (come lo definisce il ministro della Cultura Aurélie Filippetti) praticato dalla web company Usa.

 

Lo rende noto Les Echos, precisando che la legge anti-Amazon, che stabilisce che il venditore non possa cumulare lo sconto del 5% sui prezzi di copertina e la gratuità delle spese di trasporto, slitta per un errore del Governo. L’Eliseo ha dimenticato di notificare il nuovo testo di legge alla Commissione Europea e, per questo motivo, il provvedimento dovrà tornare al Senato, per una nuova votazione, attesa in aprile o forse addirittura a settembre.

 

Questo intoppo arriva in un momento di crisi profonda per le librerie francesi, principali beneficiari del provvedimento. Il provvedimento era molto atteso da editori e librai francesi che da tempo denunciano le pratiche di Amazon che a detta degli editori pratica una concorrenza sleale nei loro confronti, grazie alla consegna gratuita, sconti del 5% sui prezzi di copertina e sede sociale a Lussemburgo. Tutte pratiche che permettono alla web company di  pagare al minimo le tasse oltre ad avere un’Iva sui libri al 3% contro il 5,5% della Francia.

 

Leggi di questo tipo, prima di entrare in vigore, devono passare sotto la lente della Commissione Europea almeno tre mesi prima della sua adozione, per consentire a Bruxelles di comunicare eventuali osservazioni nel caso si riscontrino “barriere commerciali ingiustificate all’interno degli Stati membri”.

 

 

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