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Pay Tv: dopo la partita dei diritti Champions League, il mercato torna in fermento

Italia


Si riaccende il confronto tra Sky Italia e Mediaset dopo la recente vittoria all’asta dell’azienda di Cologno Monzese per i diritti Tv di Champions League 2015 -2018 per 700 milioni di euro.

A scatenare la reazione è stata la dichiarazione rilasciata nell’occasione del vicepresidente di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, e mandata in onda dal TG5, che parlava di ‘rottura di un monopolio’ riferendosi al competitor.

Commento che non è piaciuto all’American Chamber of Commerce in Italy che ha tenuto a precisare il ruolo fondamentale che riveste Sky Italia, che dal 1° luglio fa capo a 21st Century Fox dopo lo spin-off della News Corp, sul mercato italiano sia in termini di investimenti nell’audiovisivo che di occupazione.

Sky – sottolinea l’AmCham Italy – rappresenta un esempio positivo di multinazionale che investe ingenti capitali, scommettendo quotidianamente sul fare impresa nel nostro Paese“.

 

Sky impiega circa 7mila persone con età media di 35 anni. Il gruppo dalla sua nascita ha investito 9,2 miliardi di euro e stima in 19,2 miliardi la ricchezza generata dai propri investimenti nell’economia italiana. Nell’anno fiscale 2012 ha investito 1.108 milioni di euro nel prodotto audiovisivo italiano.

Per Mediobanca, rispetto all’andamento del mercato tv, Sky riesce a garantirsi un fatturato in salute.

 

Per quanto riguarda la dichiarazione di Berlusconi Jr, circa la presunta “rottura di un monopolio“, l’AmCham Italy replica che si tratta di “un’affermazione difficilmente sostenibile in quanto il settore in questione è assolutamente market driven e aperto alla competizione, in cui la  sfida avviene sui contenuti e sull’innovazione tecnologica”.

“La dimostrazione di ciò è data dall’acquisizione della Champions League da parte della stessa Mediaset con livelli di esclusività mai raggiunti fin d’ora”, si legge nella nota di AmCham Italy.

 

Con l’ultima operazione Mediaset ha acquistato tutti i diritti tv per le partite in diretta e gli highlights di Champions League per il triennio 2015-2018 che saranno visibili in esclusiva solo con l’offerta tv e online del gruppo.

L’esborso per garantirsi la vittoria, la cifra dovrebbe essere di 700 milioni ma non è stata confermata dall’azienda, peserà sicuramente sul bilancio poco solido di Mediaset che per recuperare l’investimento dovrebbe superare i 2,5 milioni di abbonati per la sua Tv a pagamento Premium.

Nel frattempo però l’azienda sta lavorando a una NewCo delle pay tv, dove confluirebbero il 100% di Premium e la quota del 22% della spagnola Digital+.

Un’operazione alla quale sta guardando con interesse anche la holding di Rupert Murdoch, il magnate australiano dei media che possiede Sky Italia che secondo le ultime indiscrezioni avrebbe già preso contatti.

L’alleanza Berlusconi-Murdoch potrebbe rappresentare un’ottima soluzione, tant’è che le relazioni tra le due società, indicavano gli analisti, sembrano più distese.

Lo scorso anno ci sarebbero stati dei contatti tra Silvio Berlusconi e Rupert Murdoch per parlare del difficile momento del mercato televisivo in Europa. Lo stesso Pier Silvio Berlusconi, osservavano sempre gli analisti, avrebbe avuto qualche confronto con manager di News Corp. A sancire la pace anche una serie di accordi commerciali nei diritti del calcio sui campionati esteri fino ad altre concessioni come la possibilità per Sky di far pubblicità sulle reti Mediaset.

 

Una pace, visto le ultime dichiarazioni di Berlusconi Jr, solo apparente?

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