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Nell’atteso incontro a San Francisco con le multinazionali americane di internet, François Hollande ha preferito diplomaticamente non approfondire la questione fiscale, ma non è mancata la stoccata: “Ci cono condizioni e regole fiscali da rispettare“, ha detto il presidente, rivolgendosi alle aziende attive in Francia e a quelle che vogliono investire.
Della questione web e fisco aveva già ampiamente parlato con Barack Obama, per avviare una forte collaborazione contro le aggressive pratiche cui ricorrono le web company per pagare al minimo le tasse e che alcuni giorni fa aveva definito “inaccettabili” .
A pranzo con Eric Schmidt (Google), Sheryl Sandberg (Facebook), Jack Dorsey (Twitter) e Mitchell Baker (Mozilla Foundation), Hollande ha parlato dell’impegno della Francia a sostegno delle startup e delle misure volte a incoraggiare l’arrivo di capitali americani nell’Esagono, sempre però nel “rispetto delle regole fiscali“.
Web company
Ai colossi di internet, Hollande ha detto senza mezzi termini: “Non temiamo niente. Non abbiamo paura di mettere le nostre migliori startup nella Silicon Valley, né di attirare talenti o investitori stranieri nel nostro Paese”.
“Dobbiamo accettare una concorrenza a favore dell’occupazione ed è per questo – ha spiegato Hollande – che a queste grandi multinazionali dico: venite a investire in Francia, venite a creare lavoro, venite anche a sostenere le nostre startup“.
Precisando, tuttavia, che esistono “condizioni e regole fiscali da rispettare” come l’Eliseo ha già fatto sapere a Netflix che si prepara a sbarcare nell’Esagono.
Un atto quasi dovuto, come ha scritto la stampa d’oltralpe, per riscattarsi anche dalla vicenda Dailymotion, il gioiellino francese del video streaming che il governo ha impedito fosse ceduto a Yahoo!.
Hollande aveva anche bisogno di affrancarsi agli occhi di quelle aziende francesi che si sono trasferite negli Usa perché non favorite dalla politica nazionale.
Startup
Da qui il suo impegno a sostegno delle aziende innovative. “La Francia – ha detto poi incontrando le startup della French Tech Hub – deve riconoscere il dinamismo dei suoi imprenditori” e favorire “lo spirito imprenditoriale”.
Crowfunding
Il presidente ha promesso “nuovo impulso” a favore del crowdfunding con l’adozione di un provvedimento entro il “prossimo mese” che punta a raccogliere fino a 1 milione di euro.
Passaporto per i talenti
Hollande ha anche lanciato l’idea di un ‘passaporto per i talenti” che consenta agli imprenditori stranieri di ottenere più facilmente il visto francese.
Secondo le sue stime, ogni anno ne potrebbero beneficiare tra le 5 mila e le 10 mila persone.
Per attirare i cervelli stranieri nelle startup francesi, ha ribadito il presidente, è necessario anche pagarli più di quanto fanno le grazie aziende, prevedendo magari forme di stock options per le giovani imprese.
Tra le misure al vaglio, anche quella che prevede l’impiego triennale nelle aziende per gli studenti che stanno terminando gli studi così come già avviene in California per incoraggiare lo sviluppo di progetti di business.