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Rupert Murdoch sarebbe sceso in campo per la NewCo delle pay tv di Mediaset. Nel tardo pomeriggio il titolo era in crescita dell’1,14% a 3,92 euro dopo aver toccato anche un massimo a 3,96 euro grazie all’indiscrezione riportata da Il Sole24Ore nel weekend secondo cui la holding americana del tycoon australiano (presente in Italia con Sky, ndr), avrebbe preso contatti per valutare l’operazione.
Sul titolo incide favorevolmente anche la notizia che Mediaset avrebbe conquistato la Champions League in esclusiva per quasi 700 milioni di euro per il triennio 2015-2018.
Il progetto riguardante la fusione delle pay Tv in Italia e Spagna, annunciato a sorpresa il 18 dicembre, potrebbe chiudersi entro il prossimo giugno e la lista dei pretendi si allunga sempre di più.
L’operazione punta a creare una nuova società con il 100% di Mediaset Premium (Italia) e il 22% di Digital+ (Spagna) e successivamente l’apertura del capitale a nuovi soci industriali o finanziari.
In corsa anche Tf1, il broadcaster francese nato dalla privatizzazione della Tv di Stato che è controllato dall’operatore tlc Bouygues (43,7%) e partecipato al 7,2% dai dipendenti.
Alla NewCo sarebbero interessati molti big del settore media. Oltre a Tf1 ci sarebbe un’altra tv francese Canal+ e poi la tedesca Rtl, la qatariota Al Jazeera e la spagnola Telefonica (che controlla il 22% di Digital+), oltre ai fondi di investimento internazionali BlackRock, Kkr e Permira che potrebbero farsi avanti.
Le ultime indiscrezioni riguardano però la holding di Murdoch già presente in Italia con Sky Italia attraverso la 21st Century Fox, ma non sul mercato spagnolo.
Si potrebbe arrivare a ipotizzare che Murdoch voglia comprare l’intera NewCo e in un colpo eliminare anche il suo principale competitor in Italia, appunto la pay Tv Premium di Mediaset da tempo in perdita mentre Digital+ nell’ultima trimestrale registrava una crescita del fatturato a doppia cifra.
Per gli analisti di Equita Sim, “Se confermata la notizia sarebbe positiva perché aumenta l’interesse attorno alla NewCo delle pay tv, si avrebbe un consolidamento del settore pay sia in Italia che in Spagna dove di fatto ci sarebbe un solo operatore con il 100% del mercato in Italia e il 65% in Spagna, diminuirebbe la conflittualità in vista dell’asta per i diritti della serie A attesa entro fine 2014″.
“Dall’operazione – aggiungono – ci si potrebbe attendere una valorizzazione di Mediaset Premium che stimiamo potrebbe anche arrivare a 200-400 milioni“.
Ipotesi “positiva” anche per Intermonte che tuttavia predica cautela: in primo luogo perché resta da risolvere la questione spagnola. Prisa ha, infatti, messo in vendita la quota di maggioranza di Digital+ (56%) e Mediaset e Telefonica hanno un diritto di prelazione.
Al momento ha però rinviato la cessione perché alla data di scadenza le offerte presentate erano al di sotto dell’enterprise value compreso tra gli 800 milioni e 1 miliardo. Una somma notevole che serve a Prisa per chiudere definitivamente i conti con le banche, esposte complessivamente per più di 3 miliardi di euro.
Ma nessuno dei pretendenti, tra i quali anche Murdoch, avrebbe messo sul piatto più di 500-600 milioni.
Intermonte ricorda anche le possibili implicazioni Antitrust che un’alleanza Mediaset-Murdoch potrebbe comportare. Stessa cautela espressa da Mediobanca Securities: “Un’eventuale integrazione delle due pay tv sarebbe molto sensata da un punto di vista industriale anche perché c’è da notare che in Europa non è facile trovare due pay tv profittevoli” nello stesso mercato.
“D’altro canto – osservano gli analisti – continuiamo a vedere questioni aperte sotto il profilo regolatorio per un deal di questo tipo. La nuova asta per i diritti della Lega di Serie A partirà presto e, visto il rischio di una gara abbastanza cara, Mediaset ha necessità di trovare prima possibile una soluzione per il business pay”.
L’alleanza Belurconi-Murdoch potrebbe, quindi, rappresentare un’ottima soluzione, tant’è che le relazioni tra le due società sembrano più distese.
Lo scorso anno ci sarebbero stati dei contatti tra Silvio Berlusconi e Rupert Murdoch per parlare del difficile momento del mercato televisivo in Europa. Lo stesso Pier Silvio Berlusconi, vicepresidente di Mediaset, avrebbe avuto qualche confronto con manager di News Corp. A sancire la pace anche una serie di accordi commerciali nei diritti del calcio sui campionati esteri fino ad altre concessioni come la possibilità per Sky di far pubblicità sulle reti Mediaset.
Forse allora non è solo un caso che Mediaset sia riuscita ad aggiudicarsi i diritti televisivi per trasmettere in Italia la Champions League per il triennio 2015-18. Lo anticipa oggi l’edizione online del quotidiano La Repubblica. Nessun commento da Cologno Monzese né dall’Uefa che potrebbe ufficializzare in giornata l’esito della gara sui diritti per i tornei di Champions League e di Europa League per le stagioni 2015-16, 2016-17, 2017-18. Lo scorso 5 febbraio era fissato il termine per la presentazione delle offerte economiche da parte dei pretendenti. Secondo quanto riportato da La Repubblica, per le tre stagioni a partire dal 2015 (i diritti della stagione 2014-15 sono invece di Sky) Mediaset avrebbe messo sul piatto una proposta economica da circa 700 milioni.