Telecom Italia, Andrea Ranieri (Pd): ‘Il futuro dell’azienda non si giochi solo in Telco’

di Paolo Anastasio |

Il senatore del Partito Democratico riaccende i riflettori su Telecom Italia, investendo il segretario Matteo Renzi e indirettamente il governo sul futuro dell’unica azienda italiana di Tlc. ‘E’ una questione politica, riguarda un asset strategico'.

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Andrea Ranieri

“Ho presentato un ordine del giorno su Telecom Italia e in generale sul suo futuro, di cui si discuterà alla prossima direzione del PD del 20 febbraio. Francesco Caio l’altro giorno ha spiegato che l’Italia non ha raggiunto gli obiettivi dell’Agenda Digitale europea, e stando così le cose ha aggiunto che non li raggiungeremo nemmeno in futuro. Il premier Enrico Letta si è limitato a dire che non farà da spettatore, ma finora l’ha fatto. Su questa questione da spettatori non si può fare. Per fare l’Agenda Digitale europea Telecom è uno degli strumenti che abbiamo a disposizione”. Lo ha detto a Key4biz il senatore Andrea Ranieri, civatiano membro della Direzione del Pd, che ieri ha presentato un ordine del giorno con cui impegna il Governo e il Pd ad affrontare il tema Telecom Italia, accolto dal segretario Matteo Renzi.  

 

Secondo Ranieri, per pensare al futuro di Telecom Italia non si può ragionare in termini di ingegneria finanziaria, come si è fatto fino ad oggi, ma bisogna riprendere “una visione di progettualità industriale e sull’obiettivo dell’Agenda Digitale europea – aggiunge – Da questo punto di vista, è stato sbagliato non discutere la proposta di legge sull’Opa di Mucchetti, perché costringeva a parlare di Telecom Italia e non semplicemente di Telco. Non ho nulla contro gli stranieri, ovviamente, ce l’ho però con gli stranieri che lavorano con la logica delle scatole cinesi. Se Telefonica vuole rilevare Telecom Italia faccia un’offerta e allora si discute anche del progetto industriale. Finché i suoi interlocutori restano un circolo chiuso – Mediobanca, Generali e Intesa – gli interessi fondamentali del Paese rischiano di rimanere fuori dal dibattito. Telefonica deve fare una proposta che parli a tutti gli azionisti e non soltanto a Telco, visto che ci sono altri investitori disposti ad investire in Telecom Italia. Non vedo perché non si possa prendere in considerazione questa possibilità”.

 

Allora confronto tra investitori o scorporo della rete? “Ci sono offerte e possibilità di investimenti importanti sulla società della rete – dice l’ex senatore del Pd – Scorporo della rete per me non significa proprietà pubblica della rete, ma una società in cui Telecom Italia deve essere presente. Una società di mercato, con la presenza di altri soggetti a partire dalla Cassa Depositi e Prestiti“.


Ma la Cassa Depositi e Prestiti non ha mai espresso la sua disponibilità nell’ipotesi di una NewCo della Rete. “La Cassa Depositi e Prestiti non è mai stata tirata in ballo se non attraverso boatos – dice Ranieri – poi, il ruolo della Cdp è tutto da definire. A me interessa che la rete sia aperta a tutti i soggetti, che il governo attraverso l’Agcom garantisca la neutralità della rete”.

Il Pd, secondo Ranieri, risponderà con impegno ad una discussione su Telecom Italia. “Ho trovato vasti consensi al mio ordine del giorno – dice Ranieri – il punto di principio è che si tratta di una grande questione di interesse nazionale su cui il governo e il maggior partito della coalizione e del Paese non possono non fare una riflessione che parli anche ai mercati”.  

 

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