Francia
Iva ridotta al 2% per la stampa online in Francia. Approvata all’unanimità dall’Assemblea nazionale, nonostante la Ue abbia già manifestato il proprio dissenso, la proposta di legge che riduce l’Iva sui giornali digitali dall’attuale 20% equiparandola a quella della carta stampata.
Sostegno bipartisan quindi a una legge nata per porre fine alla “disparità di trattamento” tra stampa online e cartacea e incoraggiare la “rivoluzione” digitale dell’informazione.
Il relatore del provvedimento, il deputato Patrick Bloche (Ps), ha dichiarato: “Siamo a favore del principio della neutralità tecnologica in materia fiscale”, un approccio che il governo sta difendendo davanti alla Corte di Giustizia Ue anche nel procedimento aperto a seguita della decisione di abbassare l’Iva sugli eBook.
Una progetto al quale sta lavorando pure il Ministro per lo Sviluppo economico, Flavio Zanonato, che a dicembre si è impegnato a ridurre l’Iva sui libri digitali.
La proposta di legge francese passa adesso al Senato, che per fine mese voterà, ma l’esito appare ormai scontato.
Bruxelles ha già contattato informalmente Parigi sulla questione. Una fonte Ue ha fatto sapere che l’esecutivo Ue è pronto a mobilitarsi: “La Direttiva sull’Iva vieta un tasso ridotto e ancora meno super ridotto sulla stampa online, considerata come una prestazione di servizio. La Francia violerebbe, quindi, le regole europee e la procedura d’infrazione sarebbe inevitabile”.
Ma il parlamento procede. Questa armonizzazione, ha osservato Patrice Martin-Lalande (Ump), è ‘realistica’ e ‘legittima’.
Il Ministro alla Cultura, Aurélie Filippetti, s’è schierato a favore della proposta di legge, spiegando che il costo di questa misura sarà ‘limitato’ e ‘più che compensato’ a medio termine dall’effetto economico favorevole all’industria editoriale.
Il rischio della procedura Ue esiste, ma la Francia punta a una modifica della Direttiva sull’Iva dopo le elezioni europee della prossima primavera, interpretando come un segnale favorevole alla riforma, il lancio nel 2012 di una consultazione pubblica su questi argomenti.
Altro fattore incoraggiante, il cambio di marcia della Germania, finora contraria al principio della neutralità tecnologica per i libri così come per la stampa, che adesso sarebbe invece favorevole.
“Col sostegno della Germania – ha commentato la Filippetti – la Francia sarà in una posizione più forte avendo già adottato questo tasso super scontato in linea con quanto già fatto per gli eBook”. Aggiungendo che è necessario “uno slancio europeo sulla fiscalità digitale, in particolare per l’industria culturale”.