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Aldo Minucci è il nuovo presidente di Telecom Italia. Prende il posto di Franco Bernabè, che si è dimesso lo scorso ottobre.
Lo ha confermato la società in una nota a conclusione del cda svoltosi a Milano.
Minucci – membro del Cda di Telecom Italia fin dalla privatizzazione del 1997 e dal 2007 consigliere Telco – si è detto ‘sorpreso’ da questa nomina per poi precisare, in un’intervista a Firstonline, che resterà in carica per tre mesi, all’assemblea di aprile “con un ruolo di garanzia per tutti”.
La sua attenzione, in particolare, si concentrerà sulla governance e sulla “necessità di guidare in modo parziale sia le due o tre riunioni del consiglio di amministrazione che si terranno che la futura assemblea generale in un momento per tante ragioni complesse”.
“Dopo l’assemblea – ha detto – è del tutto improbabile che resti io perché, insieme allo snellimento del cda, c’è la necessità di dare più spazio a personalità indipendenti che non siano espressione dei grandi soci”.
Il Consiglio – come anticipato dal consigliere Jean Paul Fitoussi – non ha discusso di modifiche allo statuto, limitandosi ad acquisire, a scopo conoscitivo e non decisionale, “le risultanze delle analisi di benchmarking sulla governance, svolte su un panel rappresentativo delle maggiori società per azioni quotate presso Borsa Italiana, oltre che dei peers europei”. La decisione su questo tema è stata rinviata al prossimo cda del 27 febbraio: al management, ora, il compito di elaborare una proposta di evoluzione delle soluzioni di governance in essere per allinearle alle best practice.
Il Cda, si legge sempre nella nota, ha quindi adottato all’unanimità il documento per la definizione di una procedura speciale per la gestione di ogni eventuale operazione straordinaria riguardante le partecipazioni di Telecom Italia nelle società del gruppo Tim Brasil, frutto delle analisi e delle elaborazioni affidate al management lo scorso 16 gennaio.
la procedura disciplina il percorso istruttorio e decisionale per le operazioni che possano determinare il trasferimento a qualsiasi soggetto esterno a Telecom Italia delle partecipazioni detenute nelle società del gruppo Tim Brasil. La procedura si applicherà altresì ad eventuali operazioni su asset o rami d’azienda per un valore, anche cumulato, superiore a 2 miliardi di euro.
In attesa della riunione del prossimo 6 marzo, quando saranno esaminati i risultati consuntivi per l’esercizio 2013, Telecom Italia ha preso visione dell’andamento dei principali indicatori operativi e di mercato e, con riferimento alla guidance per l’intero anno 2013 ha indicato la riduzione dell’indebitamento finanziario netto rettificato di Gruppo al 31 dicembre 2013 a un livello inferiore ai 27 miliardi di euro, in linea con l’obiettivo, mentre la performance dei ricavi organici di Gruppo e domestici è lievemente inferiore all’obiettivo diffuso a febbraio 2013, anche per effetto delle dinamiche competitive e delle mutate condizioni regolatorie nazionali.
Ma, la buona notizia è che “…complessivamente il recente andamento dell’attività domestica manifesta segnali di progressivo miglioramento, in linea con i nuovi obiettivi di Piano 2014-2016”.