#10anniFb: adolescenti in fuga da Facebook, troppi genitori fra gli amici

di Paolo Anastasio |

Il social network ha registrato l’abbandono di 3 milioni di under 25 dal 2011 ad oggi. A spingere altrove i ragazzi l’invadenza degli adulti e il fiorire di App mobili che meglio rispondono alle loro esigenze di privacy.

Stati Uniti


Facebook teen agers

Facebook non è più la Mecca degli adolescenti, troppi genitori fra gli amici e privacy compromessa. Sono tre milioni gli under 25 che dal 2011 ad oggi hanno abbandonato il social network alla volta di nuovi lidi digitali. I competitor di Facebook sono agguerriti e assorbono i teen ager in fuga da Facebook grazie alle App  mobili, che legano la componente social allo smartphone: i nomi più gettonati sono Vine, WeChat, WhatsApp, Instagram, Line e Snapchat. L’ultimo arrivato è SocialRadar. Senza dimenticare Twitter, Tmblr, Pinterest, le altre minacce allo strapotere della creatura di Marc Zuckerberg.

 

Insomma, Facebook ha dieci anni e nel mondo digitale è un’eternità. Non per questo, però, Facebook è già morto. Anzi, le prospettive di crescita arrivano da un target di utenti più maturi, in particolare dalla fetta di utenti over 65. Secondo stime di Pew Research Centre’s Project, il 45% degli internauti over 65 naviga su Facebook, in crescita del 10% rispetto al 2012.

 

Detto questo, è pur vero che nonostante l’emorragia di teen ager l’84% dei ragazzi fra i 18 e 29 anni continua a usare Facebook, una massa di utenti che tuttavia nel 2013 è leggermente calata. Un trend che potrebbe peggiorare, secondo i dati raccolti dallo University College London non più tardi di dicembre, secondo cui i ragazzini di Londra nella fascia di età fra 16 e 18 anni stanno fuggendo a frotte.

 

Il motivo è presto detto. “I ragazzini fuggono in massa perché i loro genitori si sono iscritti al social network e si sentono in imbarazzo”. La pensa così Daniel Miller, professore di cultura materiale dello University College, secondo cui per un ragazzino ricevere una richiesta di amicizia o una segnalazione da sua madre è la cosa peggiore che gli possa capitare. In poche parole “tu ragazzino non puoi sentirti libero se sai che i tuoi genitori possono accedere online ad ogni singola indiscrezione che ti riguarda”. Insomma, la fuga dei teen ager è una questione di privacy.

 

Per bloccare questa emorragia di utenti giovani Facebook è corsa ai ripari con l’acquisto nel 2012 del social network di foto sharing Instagram, un’operazione da un miliardo di dollari, e con il tentativo (fallito) di rilevare Snapchat, che ogni giorno distrugge più di 400 milioni di messaggi dopo 10 secondi dall’invio.

 

La scorsa settimana Facebook ha lanciato Paper, il suo giornale online personalizzato disegnato per lo smartphone. Ma è ancora presto per sapere se questa mossa sarà sufficiente per mantenere la sua audience che in questo settore è già ancorata a Twitter.

  

Marc Zuckerberg sa bene che la sfida del futuro è quella del mobile. In una recente intervista a Businessweek, il fondatore del social network ha ammesso il ritardo con cui si è mosso verso la nuova frontiera degli smartphone.

 

Il destino di MySpace, acquistato dalla NewsCorp di Rupert Murdoch per 580 milioni di dollari nel 2005 e  svenduta per appena 35 milioni sei anni dopo, è un memento che Marc Zuckerberg tiene sempre a mente. 

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