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Grosso rallentamento sul mercato mondiale per il settore Technology, Media e Telecommunication (TMT). Nel 2013, secondo i dati forniti da Booz & Co nel Value Shift Index, il fatturato è cresciuto solo dell’1,5% a 5.880 miliardi di dollari.
Questo aumento rappresenta un quarto del tasso di crescita medio annuo del 5,8% registrato dal 2009 e un forte calo rispetto al 10% realizzato nel 2011 e 2012.
A subire maggiormente la crisi è il comparto delle ‘componenti elettriche‘ che ha perso circa il 3%, registrando una debole crescita sui mercati sviluppati mentre le entrate prodotte nei mercati emergenti sono in aumento del 4,8%.
“Anche se rappresenta ancora il 30% dei ricavi del settore TMT, la crescita nei mercati emergenti continuerà ad aumentare a condizione che alcuni segmenti come i prodotti elettronici e d’intermediazione proseguano la loro avanzata“, ha commentato Pierre Péladeau, vicepresidente di Booz & Company e responsabile per il settore TMT.
Ma non tutti i segmenti di questo settore, sottolinea il Rapporto, sono colpiti allo stesso modo. Le ‘componenti elettroniche’, il cui fatturato è in calo del 3,4% (contro il +6,3% in media degli ultimi cinque anni) si battono per preservare le loro entrate. Le vendite di ‘prodotti elettronici’ sono aumentate solo dell’1,9% nel 2013.
Secondo Booz & Co, i settori che lo scorso anno sono cresciuti più velocemente sono stati quelli delle intermediazioni (società internet che offrono servizi al pubblico, d’informazione o eCommerce come Aol, eBay, Google..), di ‘software e servizi IT‘ così come quello dei ‘contenuti multimediali’ nonostante una crescita più lenta rispetto all’anno precedente.
Gli operatori telecom hanno visto le loro attività ridursi dello 0,3%. Tutto ciò, spiega lo Studio, “riflette la loro incapacità a monetizzare l’esplosione del traffico dati”.
Si tratta tuttavia del segmento che ha resistito meglio all’offensiva proveniente da altri attori di settori adiacenti, osserva Booz & Co.
Il Value Shift Index, studio condotto annualmente dall’azienda di consulting, e si basa su un campione di società quotate e selezionate in modo da rappresentare il 60% del valore totale di ciascuno dei sei segmenti analizzati.