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Frequenze Tv, Catricalà: ‘La prossima settimana bandiremo l’asta’

Italia


La prossima settimana il governo bandirà l’asta per le frequenze televisive, ex beauty contest. La notizia, anticipata da Key4biz il 17 gennaio, è stata confermata oggi dal Viceministro allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni, Antonio Catricalà, a margine di un convegno a Roma organizzato da Confindustria Radio Televisioni.

“Stiamo facendo piccole modifiche che ci ha chiesto l’Unione europea, ma la settimana prossima bandiremo l’asta per le frequenze” ha detto Catricalà, ribadendo che, secondo quanto già previsto dalle indicazioni dell’Agcom, Rai, Mediaset e La7 sono fuori dalla gara.

 

Il parere della Ue che prevede l’asta per tre multiplex è arrivato di recente. Gli Uffici tecnici del Dipartimento delle Comunicazioni (Mise), hanno confermato a Key4biz, che sono al lavoro per mettere a punto “gli ultimi dettagli del bando“.

Il bando è rientrato in Italia dopo il parere di Bruxelles, ed è finito sul tavolo del Viceministro.

 

Con l’asta, ha poi precisato Catricalà, “vogliamo innanzitutto uscire dalla procedura d’infrazione comunitaria e riuscire ad avere molti partecipanti”.

Per arrivare all’asta delle frequenze “c’è stato un procedimento lungo – ha ricordato – abbiamo seguito tutte le indicazioni dell’Agcom, a Bruxelles hanno lavorato molto anche perché erano coinvolte due direzioni. Su alcuni punti c’è ancora qualcosa da adeguare: entro il fine settimana ci sarà un incontro per il via libera e la settimana prossima forse ci sarà un passaggio all’Agcom. Poi ci sarà l’asta”.

Il viceministro ha infine sottolineato che spera abbia successo, “nonostante il mercato non sia favorevole. È una sfida, le regole sono indiscriminatorie, facilitano l’assunzione di responsabilità negli investimenti, speriamo di poter garantire i giusti ritorni. Alcune frequenze vanno liberate in gran fretta, e ciò già sta avvenendo”.

 

Insomma, non è lontana la definizione della versione definitiva del bando di gara, di cui è titolare il Mise, e che dovrà essere conforme ad eventuali rilievi arrivati dagli uffici dei Commissari Ue alla Concorrenza Joaquin Almunia e alla Digital Agenda Neelie Kroes  a cui sei mesi fa è stato spedito il dossier, il tempo necessario perché gli uffici di Bruxelles fornissero il parere giuridico necessario in base alle regole comunitarie, vista la procedura d’infrazione ancora aperta nei confronti dell’Italia e riguardante la Legge Gasparri e il conflitto d’interesse sul mercato televisivo.

C’è da dire che il disciplinare di gara votato dall’Agcom l’11 aprile 2013 aveva già accolto le indicazioni dell’Ue. A fine ottobre, il viceministro Catricalà aveva detto che non c’è fretta per l’asta.

 

Adesso, tenuto conto che, dal momento della condivisione del bando e la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dovrà trascorrere almeno un mese per la presentazione delle domande di partecipazione, almeno un altro per la verifica delle stesse, più un altro ancora per l’avvio effettivo della gara, è molto probabile che le operazioni finiscano per chiudersi tra la primavera e l’estate.

 

Dalla gara sono state escluse RaiMediaset e La7. Ammessa alla gara, invece, Sky anche se limitatamente a un solo mux. Il disciplinare di gara predisposto dall’Agcom ha già accolto le indicazioni di Bruxelles.

 

Punti fondamentali del bando, in coerenza con quanto disposto dall’Agcom, saranno: tre diritti d’uso per le frequenze in DVB su base nazionale messi a gara; esclusione degli operatori di rete con tre o più multiplex; diritti d’uso rilasciati per 20 anni e non trasferibili per i primi 3 anni; offerte economiche con sistema di miglioramenti competitivi, con importo minimo stabilito con il criterio delle misure compensative per la banda 800 MHz (DM 23 gennaio 2012).

 

Sarà inoltre previsto il diritto di accesso per nuovi entranti a reti di soggetti con più del 75% copertura, anche se non partecipanti alla gara e l’obbligo per gli aggiudicatari di raggiungere la copertura massima entro 5 anni, in modo graduale.

 

Nelle more della revisione del piano, è previsto che l’esclusione di tre frequenze dalla gara sia finalizzata alla risoluzione delle problematiche interferenziali, all’efficientamento della rete di servizio pubblico della Rai e alla liberazione graduale dei canali 57-60 entro il 2016 (per la successiva attribuzione ai servizi LTE della parte superiore della banda 700 Mhz).

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