Mondo
Si rafforza il legame tra Google e Samsung, che hanno siglato un accordo globale di scambio di licenze che non si limita soltanto al settore degli smartphone ma si estende a un’ampia gamma di tecnologie e aree di business.
L’accordo, che copre sia brevetti già registrati che la proprietà intellettuale che verrà prodotta nei prossimi 10 anni, mira a “ridurre il rischio di contenziosi e a permettere alle due aziende di concentrarsi sull’innovazione”, ha spiegato Allen Lo, consulente legale di Google per i brevetti.
Per proteggere la sua proprietà intellettuale Google ha intensificato molto i suoi sforzi sul versante della registrazione di brevetti, estendendosi in nuovo mercati quale quello – in forte ascesa – delle tecnologie indossabili.
Samsung è il principale produttore di smartphone basati sul sistema operativo Android di Google ed è al centro di un forte scontro con Apple, che l’accusa di aver copiato il design dell’iPhone. Le due aziende sono state obbligate dalla giustizia americana a incontrarsi entro metà febbraio per trovare un accordo prima dell’inizio del ‘processo del secolo’ a marzo in California.
Oltre a quello con Google, la casa coreana ha stretto un accordo di cross-licensing anche con Ericsson, per chiudere una serie di contenziosi aperti globali, tra i quali due negli Usa.
Anche in questo caso non sono emersi i dettagli finanziari dell’intesa, ma Ericsson ha fatto trapelare che l’intesa farà lievitare il fatturato di 652 milioni di dollari e l’utile 512 milioni di dollari.
Google, intanto, continua a fare shopping in Europa, con l’acquisizione della startup britannica DeepMind, specializzata in intelligenza artificiale e che conta tra i suoi finanziatori il Founders Fund di Peter Thiel e Horizons Ventures di Li Ka-shing.
La startup, fondata dal 37enne londinese Demis Hassabis, afferma sul suo sito di essere in grado di combinare “le migliori tecniche di machine learning e neuroscienze per realizzare algoritmi multiuso per l’apprendimento”. I primi prodotti commerciali basati sulle sue tecnologie si attendono nel settore del gaming, dell’eCommerce e dei simulatori.
L’acquisizione, dicono alcune fonti vicine al dossier, sarebbe stata chiusa in tutta fretta per ‘battere Facebook’ al prezzo di 300 milioni di sterline.
Il social network di Mark Zuckerberg lo scorso anno ha creato un team specializzato in intelligenza artificiale per cercare di comprendere meglio le emozioni e i comportamenti insiti nei post degli utenti sul sito. Anche IBM è in prima linea, con un investimento da 1 miliardo di dollari nel cosiddetto ‘cognitive computing’.