App mobili, mercato da 77 mld di dollari nel 2017

di Alessandra Talarico |

Secondo Gartner, entro il 2017, gli utenti avranno scaricato più di 268 miliardi di app e grazie al cognizant computing i dispositivi mobili potranno interpretare e prevedere le nostre azioni.

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Il mercato delle app mobili è in pieno boom e continuerà a crescere anche nei prossimi anni: entro il 2017, prevede Gartner, gli utenti ne avranno scaricato più di 268 miliardi, per un mercato da 77 miliardi di dollari.

C’è un’app praticamente per ogni cosa, dall’intrattenimento all’informazione, passando per il wellness e la produttività: sono loro la vera killer application della telefonia mobile di nuova generazione – come gli sms lo sono stati per i primi cellulari – ma il rovescio della medaglia è che attraverso questi programmini gli utenti trasmettono sempre più informazioni sul loro conto.

“I dati che gli utenti continuano a incanalare attraverso le app mobili – quello che dicono, quello che fanno, dove vanno – stanno trasformando l’intero paradigma dell’interazione”, ha spiegato l’analista Gartner Brian Blau, che preconizza un futuro prossimo in cui gli smartphone e una miriade di altri dispositivi saranno più smarter di noi, grazie proprio ai dati che noi stessi incanaliamo quotidianamente nelle app.

 

Dal punto di vista delle aziende, oltre a essere una grande opportunità per raggiungere i consumatori e coinvolgerli in maniera diretta, le app sono una risorsa fondamentale perché gli utenti, in cambio della gratuità del servizio, forniscono una marea di informazioni personali spendibili non solo in termini di pubblicità. Grazie anche al cosiddetto ‘cognizant computing‘ – che secondo Gartner entro l’anno prossimo sarà uno dei principali abilitatori delle soluzioni per la smart home – è infatti possibile conoscere molti dettagli sui consumatori (dati demografici, posizione, abitudini, preferenze e informazioni sulla loro cerchia amici) e utilizzarli per predirne spostamenti ed acquisti, intrepretarne le azioni, prevederne le necessità e portare a termine dei compiti senza la loro interazione. Grazie a un app, ad esempio, si potrà accendere lo scaldabagno a un’ora prestabilita o anche avvisare il medico in caso di emergenza.

 

L’evoluzione delle app, insomma, nei prossimi tre o quattro anni, non sarà più confinata solo agli smartphone o ai tablet, ma avrà un forte impatto su una gamma più ampia di dispositivi dagli elettrodomestici alle automobili e ai dispositivi indossabili, con questi ultimi che entro il 2017 genereranno il 50% delle interazioni.

 

Neanche a dirlo, inizialmente saranno i principali service provider – da Google ad Amazon, da Facebook ad Apple – a imporsi sul mercato del cognizant computing, grazie alla forte relazione già instaurata con gli utenti e all’enorme quantità di dati già accumulata, un asset, quest’ultimo, che rappresenta la chiave del successo.

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