Francia
Gli operatori francesi giocano d’anticipo sul pacchetto telecom in discussione a Bruxelles e, sulla scia delle mosse annunciate ieri da Orange, danno un taglio alle tariffe.
Ieri, Orange ha annunciato che le chiamate verso uno dei paesi in cui l’operatore è attivo – Regno Unito, Spagna, Belgio, Polonia, Lussemburgo, Slovacchia e Romania – saranno tariffate ‘quasi’ come chiamate nazionali. Sotterrata l’ascia di guerra con Bruxelles, quindi, il Ceo di Orange Stephane Richard – che lo scorso anno era capofila della rivolta contro le ‘imposizioni’ della Commissione in fatto di tagli al roaming – parte al contrattacco, sottolineando che ‘bisogna cogliere le opportunità del nuovo pacchetto telecom’ piuttosto che subirne i cambiamenti.
La decisione arriva in risposta all’offensiva di Free, che a sua volta ha annunciato di aver aggiunto anche l’Italia (oltre al Portogallo, le Antille francesi e la Guaiana francese) tra le destinazioni estere ‘gratuite’ per i suoi clienti.
E anche Bouygues risponde con nuove riduzioni delle tariffe, annunciando l’inclusione nel pacchetto Sensation da 29,90 euro al mese delle chiamate, gli sms e internet in Europa e i territori del dipartimento francese d’oltremare (Martinica, Guadalupe, Reunion e Guaiana francese).
Mentre la Commissione europea mira all’abolizione delle tariffe di roaming entro il 2015, sono molti gli operatori che hanno deciso di anticipare le decisioni della Ue. Nei giorni scorsi, l’operatore spagnolo Telefonica ha deciso di aprire la sua rete WiFi internazionale ai clienti aziendali per garantire ai manager e al personale delle multinazionali clienti di accedere in rete anche all’estero senza costi aggiuntivi di roaming. Sul fronte nitaliano, Telecom Italia ha lanciato a giugno dello scorso anno la prima offerta “usa e getta”, attiva per 30 giorni, rivolta alla clientela Business, che prevede tariffe scontate fino al 60% per le chiamate e per gli SMS all’estero.
Quanto pesa il roaming sulle casse degli operatori?
Secondo Oddo Securities, il roaming pesa tra il 5% e il 12% dei ricavi degli operatori mobile, anche se nei paesi a forte vocazione turistica (Italia, Grecia, Spagna), la percentuale è più alta.
Secondo uno studio commissionato da ETNO, l’abolizione delle tariffe di roaming farebbe perdere al settore introiti per 7 miliardi di euro entro il 2020, senza per altro affrontare la questione relativa ai necessari stimoli agli urgenti investimenti nel settore.
Quanto, nello specifico, il caso Orange, per gli analisti, il roaming vale l’8-10% del fatturato mobile e intorno al 5% dei ricavi del gruppo. La soppressione del roaming in Europa costerà quindi il 4% del margine operativo lordo nel mobile e l’1% dell’Ebitda del gruppo, che nel 2012 si è attestato a 13,8 miliardi di euro.
Oltre all’aspetto economico, comunque, Richard conta sul ritorno d’immagine e sulla valorizzazione della sua rete paneuropea: “Vogliamo essere – ha detto – il primo operatore a offrire comunicazioni completamente europee dovunque siamo presenti”. Quanto al 4G, il roaming dovrebbe essere disponibile in 3-4 mesi. Orange conta già 2 milioni di clienti 4G nel regno Unito; 1 milione in Francia; 500 mila in Spagna e un altro mezzo milione sparso negli altri paesi in cui è attivo.