Asta Frequenze Tv, il parere Ue sul tavolo del Ministero

di Raffaella Natale |

A quanto risulta a Key4biz, Bruxelles avrebbe mandato al Ministero dello Sviluppo economico il parere sul bando. L’asta dovrebbe tenersi tra la primavera e l’estate.

Italia


Antonio Catricalà

Il parere della Commissione Ue sul bando di gara per le frequenze televisive, ex beauty contest, sarebbe sul tavolo del Viceministro Antonio Catricalà.

La notizia è stata confermata a Key4biz da fonti ministeriali sebbene dal dipartimento Comunicazioni preferiscono non sbottonarsi e rimandare ogni commento al momento in cui si avranno comunicazioni ufficiali.  

Il dossier era nelle mani dei Commissari Ue alla Concorrenza Joaquin Almunia e alla Digital Agenda Neelie Kroes e torna a Roma dopo sei mesi (è stato spedito l’11 giugno, ndr), il tempo necessario perché gli uffici di Bruxelles fornissero il parere giuridico necessario in base alle regole comunitarie, vista la procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia ancora aperta.

 

“Non è il momento, non c’è fretta” aveva detto recentemente Catricalà, viceministro del Ministero dello Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni, lasciando a intendere che il governo intendeva prendere tempo sull’asta.

“Non c’è tutta questa fretta per fare l’asta– aveva aggiunto – perché non so se sia il momento migliore per vendere frequenze che valgono molto, mentre i soldi scarseggiano“.

 

Adesso, tenuto conto che, dal momento della condivisione del bando e la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dovrà trascorrere almeno un mese per la presentazione delle domande di partecipazione, almeno un altro per la verifica delle stesse, più un altro ancora per l’avvio effettivo della gara, è molto probabile che le operazioni finiscano per chiudersi tra la primavera e l’estate.

 

Dalla gara sono state escluse Rai, Mediaset e Ti Media. Ammessa alla gara, invece, Sky anche se limitatamente a un solo mux. Il disciplinare di gara predisposto dall’Agcom ha già accolto le indicazioni di Bruxelles.

 

Punti fondamentali del bando, in coerenza con quanto disposto dall’Agcom, saranno: tre diritti d’uso per le frequenze in DVB su base nazionale messi a gara; esclusione degli operatori di rete con tre o più multiplex; diritti d’uso rilasciati per 20 anni e non trasferibili per i primi 3 anni; offerte economiche con sistema di miglioramenti competitivi, con importo minimo stabilito con il criterio delle misure compensative per la banda 800 MHz (DM 23 gennaio 2012).

 

Sarà inoltre previsto il diritto di accesso per nuovi entranti a reti di soggetti con più del 75% copertura, anche se non partecipanti alla gara e l’obbligo per gli aggiudicatari di raggiungere la copertura massima entro 5 anni, in modo graduale.

 

Nelle more della revisione del piano, è previsto che l’esclusione di tre frequenze dalla gara sia finalizzata alla risoluzione delle problematiche interferenziali, all’efficientamento della rete di servizio pubblico della Rai e alla liberazione graduale dei canali 57-60 entro il 2016 (per la successiva attribuzione ai servizi LTE della parte superiore della banda 700 Mhz).

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