#Datagate: Obama pronto a bloccare l’Nsa, giro di vite sulla raccolta dati

di Paolo Anastasio |

Il presidente ha presentato oggi il decreto di riforma dell’Nsa, che prevede il via libera alla raccolta di metadati da parte dell’intelligence Usa soltanto in sei casi precisi. Il testo del discorso linkato nel nostro articolo.

Stati Uniti


Barack Obama

Barack Obama pronto ad annunciare la fine dell’attuale programma di raccolta dei dati telefonici a strascico da parte dell’Nsa (National Security Agency). Il presidente vuole limitare la possibilità di una loro archiviazione da parte dell’agenzia di intelligence Usa, per salvaguardare la privacy di milioni di cittadini. Ma resta aperto il tema della responsabilità di conservare questi dati, che potrebbe finire in mano alle società di Tlc.

Oggi il presidente Usa ha illustrato la riforma dell’Nsa in un discorso al Dipartimento di Giustizia. La riforma è contenuta in un decreto che prevede un netto giro di vite della raccolta di metadati da parte delle agenzie di intelligence Usa, che potranno effettuare le intercettazioni soltanto in sei casi: spionaggio e altre minacce e attività dirette da poteri stranieri e i loro servizi di intelligence contro gli Sati Uniti e i loro interessi; minacce terroristiche agli Usa e ai loro interessi; minacce agli Usa e ai loro interessi poste dallo sviluppo, possesso, proliferazione o uso di armi di distruzione di massa; minacce alla cybersicurezza; minacce agli Usa, alle Forze Armate alleate o altro personale militare americano o alleato; minacce criminali internazionali inclusi finanziamenti illeciti e evasione delle sanzioni.

 

Una fonte dell’amministrazione Usa citata dal sito Politico.com, aveva anticipato i punti salienti del discorso di Obama: “ordinerà un cambiamento che metterà fine alla sezione 215 del programma per i metadati telefonici, in favore di un programma che tuteli le necessarie capacità senza che il governo possa mantenere questi dati”. Un cambiamento che implicherà la modifica parziale del Patriot Act, il pacchetto di leggi emergenziali an ti terrorismo approvato all’indomani dell’attacco dell’11 settembre.  

L’anticipazione arriva da Politico.com,  in attesa del discorso con cui oggi pomeriggio al Dipartimento della Giustizia il presidente annuncerà i cambiamenti decisi per i controversi programmi dell’agenzia dell’intelligence Usa, nel mirino dopo le rivelazioni della talpa del Datagate Edward Snowden.

Si aprirà quindi una fase di transizione sulla modalità in cui saranno conservati i dati telefonici. Il presidente, ha precisato il funzionario interpellato da Politico.com, non dirà chi dovrebbe conservare i dati e chiederà invece alla comunità dell’intelligence e al Congresso di valutare da chi e dove dovrebbero essere custodite le informazioni. Una commissione nominata da Obama aveva raccomandato di affidare i dati alle compagnie telefoniche o a una terza parte.

 

Stop quindi all’archiviazione indiscriminata dei dati telefonici da parte del governo Usa e stop alla consultazione libera dei dati telefonici archiviati da parte dell’Nsa, che dietro allo scudo delle norme anti-terrorismo ha di fatto facoltà di accesso indiscriminato a tutti i dati personali dei cittadini Usa.

 

Sarebbe quindi, se le anticipazioni saranno confermate, stata recepita una delle più importanti 46 raccomandazioni arrivate dalla commissione di esperti istituita dalla Casa Bianca dopo lo scoppio dello scandalo per suggerire i cambiamenti necessari a tutelare maggiormente la privacy degli americani.

 

Secondo quanto anticipato dalla Casa Bianca, Obama nel discorso ribadirà che il programma di raccolta di metadati della Nsa rimane uno strumento importante per la lotta al terrorismo. Ma affermerà poi che gli Stati Uniti devono poter “preservare queste capacità affrontando allo stesso tempo le preoccupazioni per le libertà civili e la privacy” avanzate dopo le rivelazioni riguardo a questi programmi di controllo, sempre secondo quanto anticipato.

 

L’idea è quella di avviare una transizione che porti a sottrarre al governo il controllo di questi dati per arrivare ad una situazione in cui il governo deve chiedere un’autorizzazione ad una Corte per avere accesso a questi dati. Oggi, al contrario, l’accesso ai dati può avvenire senza bisogno di ottenere il via libera da alcun giudice federale.

 

Tra le raccomandazioni presentate a Obama c’era anche quella che prevedeva di affidare alle compagnie telefoniche e non alla Nsa il compito di archiviare i metadati telefonici.

Obama avrebbe chiesto al ministro della Giustizia, Eric Holder, ed ai vertici delle agenzie di intelligence di formulare un piano questa transizione e presentarlo prima che il programma venga riautorizzato dalla corte segreta che periodicamente da luce verde a queste attività così come stabilito dal Patriot Act. Questa udienza è fissata per il prossimo 28 marzo.

 

Critiche sulla riforma di Obama sono piovute dalle pagine del New Yorker, secondo cui il presidente di fatto non accoglierà la gran parte delle raccomandazioni del gruppo ristretto incaricato di rivedere le attività di intelligence dell’Nsa. La raccolta massiva di metadati telefonici continuerà, anche se l’accesso all’archivio da parte dell’agenzia di intelligence sarà vincolato al benestare di un giudice. Il presidente passerà la patata bollente sulla gestione degli archivi al Congresso, che, secondo il New Yorker, non farà nulla per cambiare lo status quo.

Nemmeno lo spionaggio dei leader politici sarà toccato dalla riforma, aggiunge il New Yorker, mentre continuerà la pratica di pescare nei database di Facebook e Google senza bisogno del via libera di nessuna corte.  

Secondo gli ultimi sondaggi, due terzi degli americani non approvano il fatto che il governo federale raccolga i dati delle comunicazioni online.

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