Stati Uniti
Sarà tolto ad aprile prossimo, in occasione della Build Conference, il velo sulla nuova versione di Windows battezzata ‘Threshold’ ma che sarà lanciata ufficialmente come Windows 9. Sarà un anno intenso per il gruppo di Redmond, che sta cercando un nuovo Ceo per sostituire Steve Ballmer e che ad aprile presenterà anche il Windows Phone 8.1, attualmente in fase di completamento, a poche settimane dalla conclusione della riorganizzazione aziendale che, stando ai bene informati, sposterà il baricentro delle operazioni verso Windows Phone e la console Xbox.
La sfida, infatti, è di superare la debacle di Windows 8 e di riagganciare il duo Apple-Samsung, saldo in testa alle vendite di smartphone, cogliendo finalmente i frutti del matrimonio con Nokia. È da dire, però, che la coppia Apple e Samsung ne avrà anche appannato il successo sul fronte degli smartphone, ma Microsoft resta il brand che ispira più fiducia nell’intero panorama hi-tech.
Lo rivela, a sorpresa, una ricerca Forrester basata sul parere di oltre 4.500 consumatori americani (non di aziende, quindi) e chiamata a misurare la forza di un marchio su 4 assi: fiducia, reputazione, riconoscibilità ed essenzialità.
In questa speciale classifica, che misura la ‘risonanza’, ossia la ‘connessione emotiva‘ dei clienti con un marchio, solo uno è emerso come pioniere tout court. Si tratta, per l’appunto, di Microsoft: un marchio che secondo gli analisti della società di ricerca è risultato l’unico a essere giudicato “all’avanguardia nella costruzione di un brand unico e inconfondibile, diverso dagli altri”.
E anche se molti hanno avuto da ridire sul metodo con cui Microsoft ha costruito la sua ‘essenzialità’ – la Commissione europea ha condotto una lunga battaglia contro l’azienda, conclusa con una multa milionaria per abuso di posizione dominante – alcuni sottolineano che questo metodo non è molto diverso da quello con cui Google sta ora cercando di attrarre utenti verso il suo servizio Google+.
Certo, anche Apple e Samsung sono considerati brand ‘innovativi’ ma, sottolinea sempre Forrester quello che distingue Microsoft è che, mentre le prime due regnano sovrane nel cuore delle generazioni del nuovo millennio, i prodotti di Redmond sono giudicati ‘fidati ed essenziali’ da diverse generazioni di consumatori: “l’ubiquità che forse ha reso Microsoft così ‘uncool’ si è trasformata nella forza del marchio”, ha sottolineato l’analista Forrester Tracy Stokes.
La ricerca Forrester, tra l’altro, fa il paio con altri dati emersi dal Brand Dependence Index, elaborato da UTA Brand Studio, che conferma l’inavvicinabilità del brand Microsoft nel cuore dei consumatori, nonostante l’assalto di Apple e Samsung.
Per il fondatore e direttore esecutivo di UTA Brand Studio, Larry Vincent, “un sacco di gente usa i prodotti Microsoft e fa affidamento su di loro, mentre Apple è come la reginetta del ballo: bella, ma non davvero alla nostra portata”.
“Windows – aggiunge – ha superato tutti gli altri brand di cui i consumatori dicono di non poter fare a meno e in cui si identificano maggiormente”.
Forse molti storceranno il naso di fronte a questi risultati, nella convinzione che – come sottolineano altri report – Apple o Google o Samsung siano marchi molto più ‘in voga’ di quanto non lo sia attualmente Microsoft, ma Vincent assicura che lo studio UTA Brand Studio non valuta solo le intenzioni di acquisto o altri parametri ‘sales-driven’, ma “il legame e il livello di identificazione dei consumatori con un marchio”.
“Tra i modi per interpretare l’Index, per esempio, c’è che Microsoft non è affatto morto e che Apple è vulnerabile per via della polarizzazione dei consumatori nei confronti del brand. Microsoft è invece è considerato da molti consumatori come più simile a loro”.
Ora, oltre scelta del nuovo Ceo che sostituirà Steve Ballmer c’è da lavorare per mantenere questo primato anche per le generazioni a venire.