Italia
Datacenter, fibra ottica, catasto federato delle reti e trasparenza della PA. Questi i punti cardine del nuovo piano industriale di Lepida il veicolo della Regione Emilia-Romagna (RER) per la pianificazione, lo sviluppo e la gestione omogenea ed unitaria delle infrastrutture di Telecomunicazione degli Enti collegati alla sua rete. Ne abbiamo parlato con il Direttore Generale Gianluca Mazzini.
K4B. Lo scorso dicembre, l’Assemblea dei soci Lepida ha approvato il Piano Industriale triennale 2014-2016. Quali le principali novità?
Gianluca Mazzini. La costruzione e gestione di datacenter regionali, l’abilitazione in fibra ottica ad aree industriali e artigianali in fallimento di mercato, la messa a disposizione di sistemi CMS con template sulla trasparenza, la riorganizzazione dei servizi, la semplificazione e la qualificazione delle soluzioni, la gestione di piattaforme per la messa a disposizione di open data.
K4B. La banda larga e ultralarga e il Wi-Fi si confermano driver di crescita e competitività del territorio. Quali i benefici del piano in termini di produttività dell’industria e dell’artigianato locale?
Gianluca Mazzini. La banda ultralarga deve arrivare alle imprese, deve essere affidabile, disponibile e scalabile. Ma serve anche una azione di formazione per accompagnarne l’uso e per consentire la variazione dei processi.
K4B. Il catasto federato delle infrastrutture è un cavallo di battaglia di Lepida. Quali sono gli obiettivi di questo progetto. Potrebbe essere replicabile in altre Regioni?
Gianluca Mazzini. Fare in modo che le informazioni su quello che c’è nel sottosuolo sia a disposizione di tutti in logica di open data ma anche con meccanismi di fruizione semplice. L’idea è quello di federare l’esistente e di mettere a disposizione tools per ciò che non è mappato.
K4B. Il piano prevede anche la realizzazione di datacenter regionali integrati. Quale la loro funzione e a quanto ammontano i potenziali risparmi?
Gianluca Mazzini. Togliere i server dai sottoscala, ottimizzarli energicamente mediante macchine virtuali, creare dei luoghi sicuri e ridondati. Costruire insomma un percorso che parte dalle infrastrutture e va verso il cloud. Cerchiamo poi di mettere insieme pubblico e privato, in una formula in cui il pubblico lavora per il pubblico e il privato per il privato, ma in cui si condividono risorse e facility.
K4B. È in dirittura d’arrivo la Rete Lepida Unitaria. In cosa consiste e quali sono i vantaggi della nuova architettura?
Gianluca Mazzini. Estrema riconfigurabilità e ridondanza grazie all’uso del WDM, leggerezza grazie all’uso di paradigmi layer 2, alta velocità con link nativi a 10Gbps. La quasi totalità di punti di accesso ha una doppia via fisica.
K4B. Il processo di migrazione della connettività degli Enti sulla rete unitaria è stato lungo complesso. Quali sfide ha comportato?
Gianluca Mazzini. La migrazione è complessa per non creare mai disservizi, lasciando il vecchio e il nuovo in momentanea coesistenza per poi terminare lo switchoff. Sul campo le cose son sempre meno facili che sulla carta, ma una volta effettuato il necessario tuning la rete sta risultando molto robusta e questa è una grande soddisfazione.