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In relazione alle vicende societarie e finanziarie delle società Telecom Italia e di Telco, di cui hanno dato nota stamani alcuni quotidiani, la Procura di Roma ha precisato che “non vi sono indagati per il reato di ostacolo alla vigilanza né per alcun altro reato”.
In una nota, firmata dal procuratore Giuseppe Pignatone e dall’aggiunto Nello Rossi, viene inoltre sottolineato che le dichiarazioni attribuite all’ex presidente Franco Bernabè – che sarebbe stato ascoltato per circa tre ore, “non corrispondono al verbale redatto”.
L’audizione di Bernabè, rientra in un quadro di preliminare acquisizione di informazioni, sottolineano ancora i magistrati che precisano quindi che gli accertamenti in merito sono partiti “sin dai primi giorni del mese di ottobre” e che la Procura ne “ha doverosamente seguito gli sviluppi della vicenda, sollecitando ed intrattenendo con la Consob i fisiologici scambi di informazioni tra autorità giudiziaria ed organo di vigilanza previsti e regolati dalla legge anche nelle ipotesi in cui non siano ravvisabili reati”.
In particolare, l’ambito legislativo in cui si muovono il procuratore aggiunto Nello Rossi e il sostituto Maria Francesca Loy è quello previsto dall’articolo 187 decies del Testo Unico dell’Intermediazione finanziaria (decreto legislativo numero 58 del 24 febbraio 1998).