Italia
Stanziati 65 milioni di euro per portare la banda ultra larga in Calabria. Il bando, già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, è finanziato dalla Regione Calabria nell’ambito di un accordo con Ministero dello Sviluppo economico. La somma stanziata dal MiSE è a valere sui fondi POR-FESR 2007-2013 Calabria.
La procedura di selezione sarà gestita attraverso la piattaforma telematica di Infratel. I progetti di investimento dovranno essere presentati entro il prossimo 20 marzo.
Il Ministero informa che l’operazione riguarderà oltre 155 Comuni calabresi nei quali si prevede il raggiungimento di oltre 567 mila unità immobiliari e 1,1 milioni di cittadini.
Si prevede la realizzazione di oltre 1.900 km di rete ottica con un beneficio occupazionale di oltre 500 occupati per i primi tre anni settori impiantistico, civile, elettronico e telecomunicazioni.
“L’intervento – precisa con una nota il Dipartimento Comunicazioni del MiSE – produrrà inoltre ricadute occupazionali a lungo termine e stimolo nel marcato delle telecomunicazioni per i produttori di apparati, per gli operatori di telecomunicazione e per l’indotto”.
Si tratta del primo bando per la concessione di un contributo a un Progetto di investimento finalizzato alla realizzazione di nuove infrastrutture in fibra ottica che permetteranno di erogare servizi alle pubbliche amministrazioni, alle imprese e ai cittadini.
Le attività di realizzazione del Programma di Interventi per lo sviluppo della Banda ultra larga nella regione Calabria si inquadrano nel Progetto Strategico Nazionale per la Banda ultra larga approvato dalla Commissione europea con Decisione C(2012) 9833 del 18 dicembre 2012 (Regime d’aiuto n. SA34199 -2012/N).
Secondo il Commissario Ue per l’Agenda digitale, Neelie Kroes, un mercato unico digitale incardinato su reti di nuova generazione può portare in 10 anni ad una crescita del 4% del PIL europeo e che le sole transazioni online tra Paesi dell’Unione rappresentano non meno di 2,5 miliardi di euro.
Si evidenziano anche i rilevanti risparmi realizzabili in termini di spesa pubblica, per le imprese e per le famiglie mediante sviluppo delle reti e dei servizi digitali – quasi 40 miliardi all’anno, a regime, per l’Italia: i risparmi potrebbero essere conseguiti grazie al telelavoro (2 miliardi), eLearning (1,4 miliardi), eGovernment e impresa digitale (16 miliardi), eHealth (8,6 miliardi), giustizia e sicurezza digitale (0,5 miliardi), gestione energetica intelligente (9,5 miliardi).