Italia
Si riaccende la guerra del telecomando, l’annosa vicenda che riguarda la conferma da parte dell’Agcom dell’assegnazione dei canali 8 e 9 ai canali ex generalisti ex analogici, Mtv e Deejay Tv. La decisione, confermata nella delibera 237/13/CONS dell’Autorità, che contiene il nuovo piano Lcn, da tempo suscita le proteste dalle tv locali e in particolare di Telenorba, che ha contestato il provvedimento davanti al Consiglio di Stato, vincendo il ricorso.
Insomma, non più tardi di due giorni fa il Consiglio di Stato ha dichiarato nulla la delibera Agcom, congelando di fatto l’assegnazione dei tasti 8 e 9 alle tv generaliste ex analogiche e ha nominato un commissario ad acta, la professoressa Marina Ruggieri, che insegna telecomunicazioni all’Università Tor Vergata, che ha 90 giorni per analizzare l’indagine sulle abitudini nella numerazione dei canali che l’Agcom aveva commissionato all’Istituto Piepoli prima di fare l’assegnazione LCN del 2013 e verificare se prima dello Switch-off del 2010 i telespettatori avevano televisioni nazionali all’8 e al 9 oppure emittenti locali.
Il commissario Ruggieri potrà inoltre ordinare una nuova rilevazione, se necessario.
C’è da dire ch il Consiglio di Stato ha espresso dubbi sulla caratteristica di emittente generalista di Mtv e Deejay Tv, il che potrebbe riaprire la partita dell’assegnazione di questi due tasti del telecomando, molto pregiati perché rientrano nel primo arco di numerazione. L’indagine del commissario potrebbe finire con un nulla di fatto, cioè con il mantenimento dello status quo della numerazione, chiedendo un semplice risarcimento del danno a Telenorba oppure assegnare i due numeri alle emittenti locali.
Di certo, il contenzioso su una materia così ostica allunga i tempi di applicazione del nuovo piano di Lcn messo a punto dall’Agcom e ritarda i bandi di assegnazione dei nuovi numeri. Secondo le tv locali, il nuovo piano Lcn (Logical number channel), l’ordinamento automatico dei canali entrato in vigore dopo lo switch-off dell’analogico e il passaggio al digitale terrestre, penalizza le piccole emittenti. Che con il nuovo piano non soltanto sono escluse dal primo arco di numerazione, ma sono slittate ai canali 97-99, 110-119 e 197-199. Dopodiché, si saltano tutti gli archi centrali e si riprende dal canale 600 in poi.
“la decisione del Consiglio di Stato conferma la sussistenza di rilevanti criticità nell’impianto della delibera Agcom n. 237/13/CONS – dice Marco Rossignoli, coordinatore dell’associazione delle tv locali Aeranti-Corallo – Aeranti-Corallo giudica molto negativamente l’intero impianto di quest’ultima delibera in quanto lo stesso è fortemente penalizzante per le tv locali, alle quali sono stati drasticamente ridotti gli spazi nel 1° e nel 2° arco di numerazione (quelli più importanti)”.
“Aeranti-Corallo attende ora – ha proseguito Rossignoli – le decisioni del Tar Lazio, al quale hanno proposto ricorso decine di imprese televisive locali per chiedere l’annullamento della delibera Agcom n. 237/13/CONS relativamente a tutte le posizioni dell’emittenza locale. E’ anche auspicabile una soluzione legislativa della problematica che dia certezza alle imprese. In mancanza di tale certezza – ha concluso Rossignoli – le imprese non possono, infatti, programmare in alcun modo la propria attività”.