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“Un possessore di smartphone su due in Italia scarica almeno una app alla settimana e anche nel nostro paese, come nel resto del mondo, le app stanno diventano un fenomeno sempre più diffuso”. Lo ha detto oggi Nunzio Mirtillo, amministratore delegato di Ericsson Italia e presidente della Regione Mediterranea alla presentazione del report “10 Hot Consumer Trends 2014”, realizzato da Ericsson Consumer Labs per individuare i 10 trend tecnologici più caldi nel prossimo anno. In Italia il traffico medio mensile via smartphone è pari a 500-600 Mbps al mese, ed è destinato a raggiungere quota 2,2 Gigabyte nel 2019.
Il report, basato sulle risposte di un campione globale di 100mila intervistati, mette in fila i temi caldi nell’ambito della Networked Society, la visione di Ericsson secondo cui nel 2020 ci saranno 50 miliardi di connessioni a livello globale, come sommatoria di persone e oggetti connessi alla Rete.
“Mobilità, broadband e Cloud sono i principali enabler tecnologici – dice Mirtillo – e le app sono il mezzo più comune per la diffusione della networked society e il 50% dei consumatori ritiene che l’anno prossimo la loro diffusione aumenterà ancora”.
Le app più diffuse fra gli utenti di smartphone sono quelle che riguardano la navigazione e il psotioningi (52%), a seguire quelle per il il controllo del traffico (41%, come ad esempio Waze, e allo stesso livello quelle per lo shopping. Molto diffuse e in crescita le app con bar code incorporato, ad esempio per il check in e l’imbarco aereo via smartphone (25%). Il 22% degli utenti usa già lo smartphone per effettuare pagamenti e il 27% per accedere a servizi bancari.
Oltre alle app, gli altri hot topic del report riguardano l’utilizzo del corpo umano come nuova password digitale. “I consumatori sono interessati all’utilizzo delle impronte digitali e del riconoscimento facciale per accedere a dati servizi via smartphone – aggiunge Mirtillo – Il 74% degli intervistati ritiene che questo sarà il trend principale del 2014”.
Il terzo trend identificato da Ericsson riguarda l’uso dello smartphone per monitorare le condizioni di salute delle persone (dal battito cardiaco alla pressione arteriosa fino a tutte le soluzioni per misurare la performance fisica). “Se tutte queste soluzioni fossero incamerate nello smartphone sarebbe una grande facilitazione per i consumatori” dice Mirtillo.
Il terzo trend riguarda la domanda crescente di una diffusione capillare di accesso ubiquo di Internet, mentre lo smartphone viene individuato come strumento per ridurre il digital divide, in particolare nei paesi in via di sviluppo. “Gli utenti mobili a livello globale sono 6,6 miliardi – precisa Mirtillo – di questi, due miliardi hanno accesso al broadband mobile, a fronte di un miliardo che ha un accesso al broadband fisso. Gli utenti broadband mobili crescono del 40% all’anno”.
La volontà di restare connessi online sempre e comunque, anche a dispetto delle preoccupazioni legate a privacy e sicurezza (i benefici superano di gran lunga le preoccupazioni), prevale su tutto il resto. Se il 56% degli utenti internet è preoccupato per la sua privacy e per questioni di security, appena il 4% di essi rinuncerebbe a navigare per queste ragioni.
La crescente diffusione del video in mobilità (che nel 38% dei casi sono suggeriti da amici e familiari e nel 22% dei casi vengono socializzati), è un altro trend in crescita, tanto che nel 2019 secondo stime di Ericsson il 56% dei contenuti online sarà costituito da video. “Il 33% degli italiani poi discute online quello che vede in tv – aggiunge Mirtillo – c’è poi da dire che lo strumento ideale per introdurre l’identità digitale nel nostro paese sarebbe lo smartphone”.
Altri trend che vanno per la maggiore sono la crescente diffusione del controllo dei consumi e della performance della rete dati via smartphone, la diffusione a macchia d’olio di sensori per qualsiasi genere di attività, dal settore sanitario alla mobilità, in casa e sul posto di lavoro. La tendenza a fruire di contenuti video in streaming sempre più attraverso smartphone e tablet.