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Google France, il ministro Aurelie Filippetti ‘boicotta’ l’inaugurazione del ‘Lab’

Francia


Il ministro francese della cultura Aurélie Filippetti non sarà presente all’inaugurazione del ‘Lab’ di Google – un luogo nato per far incontrare i protagonisti della cultura e gli ingegneri Google – dopo aver annullato la sua partecipazione all’ultimo minuto.

Il ministro, pur riconoscendo “la validità del progetto“, ha riferito in un’intervista al quotidiano le Monde di “non vuole servire da garante a un’operazione che non rimuove un certo numero di questioni che abbiamo in sospeso con Google”.

Quattro, in particolare, i punti di attrito: “la questione dell’equità fiscale, la protezione dei dati personali, quella della diversità culturale e, infine, il dossier sul diritto d’autore”.

 

La Francia, del resto, è in prima fila nella crociata contro le pratiche di ottimizzazione fiscale delle web company americane: per un altro agguerrito ministro francese, la responsabile dell’economia digitale Fleur Pellerin, “Apple, Google, Facebook, Amazon e compagnia sono diventate punti d’accesso obbligati a Internet. Sono i conglomerati del 21esimo secolo che organizzano la nuova economia a loro vantaggio”. Se non saranno fissate delle regole – secondo Pellerin – a rischio è l’intero “ecosistema dell’innovazione”.

Su questa linea si inserisce anche la ‘Web tax‘ presentata lo scorso ottobre dal presidente della Commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia.

 

Risentita la risposta di Google, per il quale l’inaugurazione avrebbe dovuto rappresentare il tentativo di avvicinamento al mondo della cultura: “Siamo sorpresi dalla decisione personale del ministro di non venire”, ha dichiarato Nick Leeder, direttore generale di Google France.

“Oggi – ha aggiunto – celebriamo il lavoro svolto con più di 400 partner di tutto il mondo, tra cui diverse istituzioni francesi. Siamo molto fieri dell’apertura dell’istituto culturale, che costituisce un importante investimento in Francia per la democratizzazione dell’accesso alla cultura”.

 

“Sono molto deluso dalla decisione del ministro, perché avremmo avuto molte cose da mostrarle“, ha commentato il vicepresidente di Google, Vinton Cerf, che ha poi aggiunto: “non sono sicuro di comprendere le questioni politiche ma mi rendo conto che Google è molto al centro dell’attenzione in questo momento. D’altro canto è una delusione perché non si tratta di una questione politica ma di una questione culturale”.

 

Il ‘lab’, uno spazio di 340 metri quadri situato nelle ex scuderie del palazzo che ospita Francia Google in rue de Londre a Parigi, nasce a due anni e mezzo dalla creazione dell’Istituto Culturale e vuole essere, spiega Google, un luogo di incontro: “Un luogo di lavoro e un invito al settore culturale a venire a cercare le soluzioni offerte dalle nuove tecnologie”, ha spiegato il direttore Laurent Gaveau.

 

Il Lab fungerà anche da residenza per giovani artisti contemporanei da tutto il mondo che per un periodo di due-tre mesi potranno sfruttarne le attrezzature per creare e sviluppare le loro idee con l’aiuto degli ingegneri Google.

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