Unione Europea
La Ue dà un colpo d’accelerata sul diritto d’autore. E mentre in Italia ancora si discute se il copyright sia competenza dell’Agcom o del Parlamento, la Commissione europea lancia oggi una consultazione pubblica con l’obiettivo di riformare quelle che ormai sono vecchie regole non più adatte all’era digitale in cui viviamo.
“La politica europea deve adattarsi ai tempi“, ha detto Michel Barnier, Commissario al Mercato Interno, e “il diritto d’autore deve essere uno strumento moderno ed efficace“.
Uno strumento che “favorisca la creazione e l’innovazione – ha indicato ancora Barnier – e permetta d’accedere a contenuti di qualità, anche quelli oltre le frontiere, che incoraggi gli investimenti e rafforzi la diversità culturale”.
Gli stakeholder che partecipano alla consultazione dovranno offrire le loro osservazioni entro il 5 febbraio 2014, sui temi oggetto della Comunicazione sui contenuti nel Mercato Unico Digitale, quali per esempio armonizzazione, limiti ed eccezione al diritto d’autore online, frammentazione del mercato Ue oltre che a fornire suggerimenti su come migliorare gli strumenti di enforcement in un contesto di riforma delle regole sul copyright.
Nella Comunicazione in questione, Bruxelles ha presentato le due linee d’azione che intende seguire: da un lato, portare a termine i lavori di revisione e modernizzazione del quadro regolatorio europeo sul diritto d’autore e, dall’altro, favorire soluzioni pratiche suggerite dagli stakeholder attraverso il dialogo costante con l’industria.
Intanto sempre oggi il senatore Felice Casson, vicepresidente della commissione Giustizia e primo firmatario di una proposta di legge in materia sottoscritto da altri 9 senatori del Pd, ha chiesto nuovamente che “In Parlamento si modifichi la normativa sul diritto d’autore sulla rete e l’Agcom sospenda l’iter del suo regolamento in materia”.
“Appare ormai urgente e necessario – spiega Casson – modificare la disciplina vigente, contemperando adeguatamente i diritti degli autori ed editori con i diritti di libertà degli utenti della rete che non svolgano attività lucrativa, al fine di cogliere appieno le opportunità del digitale e restituire così al mercato un settore dell’economia come quello dell’innovazione e della conoscenza, che può fare dell’Italia un caso di eccellenza nel panorama europeo”.