Francia
Vivendi prosegue il suo percorso di rifocalizzazione sul business dei media. Il consiglio di sorveglianza del gruppo francese ha dato il via libera allo spin off dell’operatore mobile SFR e la conseguente scissione del gruppo in due società distinte: da un lato Vivendi, che comprenderà le attività media (Canal + Universal Music), e dall’altro il polo telefonico Tlc che prenderà il nome Sfr e che sarà quotato in borsa. La scissione è stata approvata all’unanimità dal consiglio di sorveglianza.
Presidente della nuova Vivendi sarà Vincent Bollorè, maggior azionista del gruppo, già presidente del consiglio di sorveglianza. Il completamento dell’operazione è atteso nel secondo semestre del 2014, dopo il via libera dell’antitrust.
Il progetto di scissione era stato annunciato lo scorso 11 settembre.
L’obiettivo di Vivendi, dopo la scissione, è diventare un gruppo media di respiro internazionale, puntando su brand forti di distribuzione e produzione di contenuti originali. Il gruppo si concentrerà sull’offerta di nuove piattaforme digitali per la distribuzione di musica e video, con un occhio di riguardo per i mercati emergenti.
Per ora Vivendi, che ha recentemente ceduto il 53% di Maroc Telecom a Etisalat per 4,2 miliardi di euro, non ha ancora deciso cosa fare dell’operatore GVT che controlla in Brasile.
Il fatturato di SFR nel primo semestre di quest’anno è crollato dell’11,3%. Nel corso del primo trimestre, solo nel comparto mobile, le vendite sono scese del 17% e Vivendi, che controlla l’operatore, ha registrato un calo degli utili del 18%, causato principalmente dal declino di SFR. Per la prima volta, quindi, il conglomerato media ha separato i risultati telecom – fino a poco tempo fa gallina dalle uova d’oro del gruppo – da quelli dei contenuti (Canal Plus, Universal Music e Activision Blizzard).