Tv o device mobile, l’importante è il contenuto à la carte

di Raffaella Natale |

Per oltre il 50%, infatti, è essenziale poter scegliere e combinare contenuti come e quando si vuole, più o meno come succede al ristorante.

Italia


Tv à la carte

Come sta cambiando il modo di guardare i contenuti nell’era del digitale? Cosa preferiscono gli italiani, i device mobili o il classico televisore di casa?

Le abitudini cambiano ma la tv resta regina incontrastata dei salotti solo che emergono nuove e interessanti trend che val la pena approfondire per capire in che direzione vanno i gusti dei consumatori.

Il 76% degli italiani (72% dell’intero campione) guarda video su dispositivi mobili almeno una volta a settimana e il 45% (42%) lo fa fuori casa. Il 79% (75%) ammette di usare i dispositivi mobili mentre guarda la televisione.

Sta inoltre emergendo un’interessante tendenza, la cosiddetta visione place-shifted, vale a dire i consumatori guardano sempre più spesso uno stesso video in momenti e situazioni diverse. Il 44% degli italiani (41%) con età compresa tra i 65 e i 69 anni guarda, più di una volta alla settimana, contenuti on-demand o in differita.

E’ quanto emerge dal nuovo report ConsumerLab di Ericsson che mette in luce le abitudini emergenti dei consumatori che guardano la televisione.

I dati sono stati rilevati in Brasile, Canada, Cile, Cina, Francia, Germania, Italia, Messico, Russia, Corea del Sud, Spagna, Svezia, Taiwan, Regno Unito e Stati Uniti.

 

“Quando l’industria Tv ha cominciato a parlare di mobile Tv – ha commentato Anders Erlandsson, Senior Researcher presso Ericsson ConsumerLab – si pensava solamente a video clip professionali di breve durata. Oggi assistiamo a un’ulteriore evoluzione: infatti, le persone guardano brevi video, ma creano esperienze personalizzate mettendo in pausa e riprendendo la visione di spettacoli e film a proprio piacimento”.

“Si nota, inoltre, una continua ridefinizione di Tv e video da parte dei consumatori. Considerato che l’82% delle persone utilizza YouTube o servizi analoghi almeno una volta al mese, ci dobbiamo chiedere se guardare la preparazione di una ricetta online mentre si è in cucina significhi guardare la Tv o, semplicemente, seguire delle istruzioni,” ha continuato Erlandsson.

 

Oltre la metà del campione dichiara, infatti, che il computer e la connessione Internet sono parte integrante delle proprie abitudini di fruizione di Tv e video. Tali strumenti offrono la possibilità di scegliere e combinare contenuti come e quando si vuole, più o meno come succede al ristorante.

La sfida principale, ha indicato Erlandsson, oggi consiste nel fornire la migliore soluzione à la carte per incontrare le necessità di chi guarda Tv e video. Infatti, i consumatori considerano la possibilità di accedere a contenuti à la carte tra i cinque aspetti prioritari della loro esperienza di consumo.

 

Tutte le modalità di accesso ai contenuti multimediali sono importanti e nessuna emerge come favorita tra i consumatori.

“Se negli anni passati abbiamo assistito a una rapida crescita dell’on-demand – ha chiarito Erlandsson – questa tendenza è arrivata ormai a saturazione, eccezion fatta per la fascia di età 55-59 anni, i cui accessi a contenuti on-demand più di una volta alla settimana sono aumentati del 18% dal 2011” (percentuale che in Italia è cresciuta dal 2012 al 2013 dell’11%).

 

Nel complesso, non possiamo ancora dire addio al vecchio modo di guardare la Tv perché questa gioca ancora un ruolo chiave per i consumatori e non si rileva una diminuzione nella frequenza d’uso. Lo dimostra ad esempio il fatto che il 34% degli italiani dichiari che guardare programmazioni sportive in tempo reale rappresenta una parte fondamentale delle proprie abitudini di fruizione della Tv.

 

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