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Economia digitale, stretta dell’Ue sull’evasione fiscale

Unione Europea


La Commissione Ue ha nominato stamani gli esperti che andranno a costituire il gruppo d’alto livello, creato il mese scorso, che si occuperà di tasse ed economia digitale.

Questo think thank sarà presieduto da Vítor Gaspar, ex ministro delle Finanze del Portogallo, e comprenderà altri sei esperti provenienti da tutta Europa con competenze ed esperienze diverse che contribuiranno al progetto, scelti tra le candidature presentate secondo le procedure stabilite dall’Europarlamento.

 

Per la Francia ci sarà Pierre Collin del Consiglio di Stato, grande esperto di diritto tributario ed autore del Rapporto sull’Economia digitale, al quale ha lavorato con Nicolas Colin, ispettore delle Finanze, su richieste del Presidente Hollande.

Gli altri componenti sono: Michael Devereux del Centre for Business Taxation dell’Università di  Oxford; Jim Hagemann Snabe, Co-CEO di SAP AG; Tea Varrak dell’Innovation and Business Centre Mektory in Estonia; Mary Walsh, direttore non esecutivo e consulente in Irlanda; Björn Westberg della Jönköping International Business School in Svezia.

 

Obiettivo di questo gruppo di lavoro d’alto livello sarà di migliorare l’attuale sistema europeo di tassazione dell’economia digitale, valutando i benefici e rischi dei diversi approcci per presentare una serie di possibili soluzioni.

La Commissione procederà quindi con le iniziative necessarie per migliorare l’attuale quadro normativo del settore digitale in Europa che contribuisce sempre più alla crescita e all’innovazione nella Ue.

Entro la prossima estate il gruppo di lavoro consegnerà il proprio Rapporto alla Commissione Ue. La prima riunione si terrà il 12 dicembre.

 

Oggi intanto Bruxelles ha proposto una serie di modifiche chiave alle attuali disposizioni legislative in materia di fisco in modo da ridurre sensibilmente l’evasione in Europa.

La Commissione punta a un inasprimento delle regole contro l’evasione fiscale da parte di

imprese e società e provvederà a “chiudere le scappatoie consentite dalla direttiva sulle società madri e figlie, sfruttate da alcune imprese per sfuggire alla tassazione”.

Le imprese non potranno più approfittare delle differenze nel modo in cui i pagamenti infragruppo sono tassati all’interno dell’Unione. I Paesi Ue dovranno allinearsi alle modifiche entro il 31 dicembre 2014.

 

Algirdas Semeta, Commissario per la Fiscalità, ha dichiarato: “La politica fiscale della Ue si concentra essenzialmente sulla creazione di un ambiente favorevole alle aziende in seno alla Ue. L’obiettivo è di eliminare gli ostacoli fiscali e risolvere i problemi transfrontalieri come la doppia imposizione”.

 

La direttiva sulle società madri e figlie è stata originalmente concepita per impedire che le imprese appartenenti allo stesso gruppo, con sede in diversi Stati membri, subissero una duplice tassazione in diversi Stati membri (doppia imposizione).

Tuttavia Bruxelles rileva che alcune imprese hanno sfruttato le disposizioni della direttiva e gli squilibri tra i regimi fiscali degli Stati membri per evitare qualsiasi tassazione in qualsiasi Stato. La proposta di oggi punta a colmare queste lacune.

L’attuale proposta rientra nel Piano d’azione adottato dalla Commissione Ue inizio d’anno per rafforzare la lotta all’evasione fiscale. 

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