Matteo Renzi: ‘Rai piena di debiti, se la privatizzi non fai cassa’

di Raffaella Natale |

Per il Viceministro Catricalà, ‘La Rai non sarà sul mercato prima del 2016, perché venderemmo un asset privo di valore’.

Italia


Matteo Renzi

La Rai così com’è oggi non va bene. A dirlo è Matteo Renzi, candidato alla segreteria del Partito Democratico con Gianni Pittella, Gianni Cuperlo e Giuseppe Civati.

Renzi, intervenendo alla trasmissione Rai ‘Agorà’, ha dichiarato: “Sono assolutamente convinto che il modello della Rai di oggi non vada bene” per non parlare poi dei debiti della Tv pubblica, che rendono anche difficile parlare di possibile privatizzazione.

Il sindaco di Firenze è, infatti, convinto che “Se c’è un canone, ci devono essere due, tre reti pubbliche che fanno solo servizio pubblico, senza pubblicità“.

 

Il canone continua a restare una delle tasse che gli italiani pagano malvolentieri e non solo per le continue interruzioni pubblicitarie sulle tre reti, ma anche per i grandi ‘sprechi’ che avvengono in un’azienda che è pubblica, senza tralasciare il dossier sui super-compensi assicurati ai conduttori del prime time.

 

L’Italia è il paese con il tasso di evasione più alto tra i Paesi che prevedono un canone per la Tv pubblica: nel 2012 era pari al 27%, mentre negli altri Stati si attestava intorno all’1-1,5%.

Per i vertici Rai, la lotta all’evasione del canone rappresenta la leva più importante per ridurre il ripetersi di una situazione di sbilancio, che viene di anno in anno messa in luce attraverso il sistema della contabilità separata e che ha evidenziato una incapienza cumulata (dal 2005 al 2012) delle risorse da canone pari a circa 2,4 miliardi di euro.

 

Sembra che la Rai non abbia saputo reggere la concorrenza generata dall’arrivo della Tv digitale.

“Oggi non c’è più il duopolio – spiega Renzi – ci sono cento canali e rotti sul digitale. Poi su internet riguardi quello che vuoi”.

 

Passaggio di Renzi anche sulla ventilata ipotesi di privatizzare la Rai. Per il sindaco di Firenze “La Rai è piena di debiti. Se la privatizzi, non lo fai per fare cassa”.

 

Secondo i dati riportati da una ricerca di Mediobanca R&S, nel 2012 la Rai ha perso il 7,6% del fatturato a 2,67 miliardi di euro (Leggi Articolo Key4biz).

Tra il 2008 e il 2012 la Rai ha segnato un calo dei ricavi del 14,7%, nonostante il canone della Tv pubblica sia aumentato del 7,9%. Secondo Mediobanca la colpa è di una caduta pubblicitaria quasi doppia rispetto a Mediaset (-37,3% contro -18,7%).

La Rai tra il 2008 e il 2012 ha accumulato perdite nette pari a 408 milioni, segnando un piccolo utile solo nel 2004. In cinque anni, inoltre, il capitale netto si è ridotto da 694 a 291 milioni, mentre i debiti sono saliti da 12 a 377 milioni.

 

E di Rai ha parlato oggi anche il Viceministro dello Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni, Antonio Catricalà, intervenendo a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24.

Nel nuovo contratto di servizio fra Rai e lo Stato – ha ribadito – ci deve essere il bollino. Non demorderò e non firmerò, un contratto di servizio che non abbia con sè il bollino per il programma perché è l’aspetto più rilevante oltre al fatto che abbiamo tolto la pubblicità dai programmi che riguardano i minori“.

 

Riguardo alla privatizzazione della Tv pubblica, il Viceministro sembra essere d’accordo con Renzi, indicando che “La Rai non è, e non sarà, sul mercato prima del 2016 perché venderemmo un asset privo di valore”.

Catricalà ha parlato anche della consultazione in vista della scadenza della concessione: “Credo che la Rai come servizio pubblico possa migliorare, tutto è perfettibile. Penso che gli Italiani vogliano sapere come sono spesi i loro soldi e prima della concessione del rinnovo nel 2016 li vogliamo intervistare bene uno per uno”.

“Una grande consultazione – ha aggiunto – come è successo nel Regno Unito prima di ridare alla BBC la nuova concessione”.

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