Italia
Potrebbe esserci una rivoluzione nel mondo della telefonia italiana. Secondo quanto riporta ilMessaggero.it, entro l’anno Wind e 3 Italia potrebbero fondersi. 3 Italia, interpellata da Key4biz, fa sapere che Hutchison Whampoa non commenta i rumors di mercato. Wind, dal canto suo, fa sapere che si tratta di voci destituite di ogni fondamento, tanto più che nel report della casa d’affari Bernstein, che dà per certa la fusione, non c’è alcun nome di eventuali advisor dell’operazione né alcun accenno al possibile valore di un’eventuale operazione.
Un accordo, quello fra Wind e 3 Italia, di cui si vocifera da tempo, ma che in questo caso, come detto, viene rilanciato da un report della casa d’affari Bernstein, che riporta alcune frasi di Marco Patuano. “È un segreto di pulcinella che Wind e Hutch sono di nuovo in trattativa”, avrebbe detto l’amministratore delegato di Telecom Italia, rilanciando l’ipotesi di fusione entro la fine del 2013. Facile a dirsi, ma le due compagnie si erano “fidanzate” già tempo fa, ma il matrimonio era fallita nella valutazione di 3 Italia. L’azionista cinese Hutchison Whampoa l’aveva valutata 5 miliardi di euro. Troppo, secondo Wind.
Di un possibile consolidamento del mercato italiano del mobile si parla da tempo. Anche Franco Bernabè, l’ex presidente esecutivo di Telecom Italia, aveva più volte detto che quattro operatori nel mercato di casa nostra sono troppi. La scorsa primavera la stessa Telecom Italia aveva aperto una trattativa con 3 Italia, finalizzata ad una possibile integrazione, poi sfumata (Leggi articolo Key4biz).
Fra guerra dei prezzi e ricavi in flessione, a causa della crisi degli italiani e delle tariffe di terminazione che pesano sui conti dei player, l’arena italiana si sta restringendo. Secondo ilmessaggero.it, in soli tre anni il mercato ha perso 5 miliardi di euro di fatturato su 20 miliardi complessivi. Il prossimo anno, secondo gli esperti, perderà un altro miliardo. Dei 5 miliardi persi, due terzi sono colpa delle manovre regolamentari che hanno tagliato le tariffe di terminazione. Un altro miliardo e passa è dipeso dalla guerra dei prezzi che i gestori hanno combattuto ma che ora starebbe per giungere al termine. Ma in un mercato ristretto del 25% in pochi anni, lo spazio è ristretto. Quatto operatori sono troppi. Su questo, almeno, tutti concordano.