Italia
Saranno Gerard Pogorel, professore emerito dell’Università ParisTech di Parigi, e Scott Marcus, già advisor della Federal Communication Commission, il regolatore americano delle tlc, ad affiancare il Commissario per l’attuazione dell’Agenda Digitale, Francesco Caio, nell’analisi sullo stato attuale dell’infrastruttura di banda larga in Italia, degli investimenti sin qui fatti e dei piani di sviluppo dei principali gestori.
Il nuovo ‘comitato’, annunciato stamani dal premier Enrico Letta nell’ambito dell’evento ‘Financial Times Future of Italy Summit 2013‘ (Leggi articolo Key4biz) lavorerà con i gestori e avvalendosi anche delle analisi già a disposizione dell’Agcom, del Ministero dello Sviluppo Economico e della Fondazione Bordoni – con l’obiettivo di produrre entro la fine di quest’anno una prima valutazione dei piani in essere e una stima degli eventuali investimenti aggiuntivi.
“La decisione – comunica il Governo in una nota – si colloca proprio alla luce degli impegni assunti nel Consiglio Europeo di fine ottobre dedicato anche all’Agenda Digitale, nel quale è stata ribadita la volontà degli Stati membri di investire nelle nuove tecnologie digitali come strumento di crescita e di sviluppo, di promuoverne l’adozione nella pubblica amministrazione e di accelerare la costruzione di reti in banda larga ultraveloce”.
Telecom Italia darà la “massima collaborazione” al comitato per le reti. Lo ha detto l’amministratore delegato di Telecom Italia Marco Patuano, ha definito il progetto una “ottima idea con nomi eccellenti”. “Fare un report sullo stato di salute delle reti è utile a tutti”.
Nel ribadire la strategicità della banda larga per la competitività del Paese, le sue prospettive di crescita e occupazione e il rispetto degli obiettivi fissati dall’Europa per la digitalizzazione degli Stati Membri, nonché il ritardo accumulato dal nostro Paese in tema di infrastrutture, il premier ha quindi tracciato un quadro degli avanzamenti realizzati dal Commissario per l’attuazione dell’Agenda Digitale: “Francesco Caio – ha sottolineato Enrico Letta – ha in questi mesi definito con chiarezza le priorità di intervento, accelerato la realizzazione dei principali progetti e disegnato una governance per l’Agenzia finalizzandone lo Statuto (oggi al vaglio delle Amministrazioni)”.
In concomitanza col Consiglio Europeo di ottobre, il premier ha quindi chiesto a Caio “di includere nelle sue attività di attuazione dell’Agenda Digitale la definizione di un processo strutturato che consenta alla Presidenza del Consiglio di avere piena e tempestiva visibilità sull’evoluzione della qualità e degli investimenti nella rete in banda larga”.
Francesco Caio ebbe un simile incarico anche dal governo britannico, nel febbraio del 2007. Forte di questa esperienza, nel 2009 l’allora ministro Paolo Romani, chiese a Caio di realizzare un dossier volto a stabilire le modalità di azione per lo sviluppo delle reti a banda larga di nuova generazione in Italia: ne venne fuori un documento di 105 pagine, in cui, con la consulenza anche degli operatori si era ipotizzato un piano con investimenti pubblici da 1,2-1,3 miliardi di euro solo per colmare il digital divide.
Obiettivo della strategia messa a punto da Caio era quello di garantire entro due-tre anni (quindi entro il 2011-2012) un servizio in banda larga con caratteristiche adeguate per i principali servizi al 99-100% della popolazione e di raggiungere entro 5-6 anni una percentuale di connessioni in fibra che collocasse l’Italia al livello dei leader mondiali (Leggi articolo Key4biz).
Ma siamo ancora qui a parlarne, quindi si capisce come quel piano rimase lettera morta…non ci resta che sperare che il lavoro di questo ‘trio’ di tutto rispetto e di grande esperienza porti esiti diversi.