Europa
Nel 2013, gli operatori telefonici europei distribuiranno dividendi per 14 miliardi di euro, il 16% in meno rispetto al 2012, dopo che già lo scorso anno avevano subito un calo del 44% rispetto ai 22 miliardi del 2011. Lo dice uno studio Markit, indicando però che la cifra relativa al 2013 è stata calcolata escludendo Telefonica. Calcolando l’apporto del gruppo spagnolo, che quest’anno riprenderà a pagare i dividendi dopo uno stop di un anno, il quadro sarebbe sostanzialmente differente, con un aumento del 12%. Telefonica staccherà quest’anno un assegno da 3,4 miliardi dopo aver preferito concentrarsi sulla riduzione del debito.
La società indica altresì che nel 2012-2013, dodici operatori su 19 hanno ridotto o sospeso il pagamento del dividendo.
Tra i fattori che stanno contribuendo a comprimere il cashflow dei gruppi di telecomunicazione, Markit cita le aste per l’acquisto delle frequenze, la realizzazione delle reti LTE, la pressione regolamentare. Fattori che vanno a collimare con l’aumento della concorrenza e la crisi economica che ha modificato le abitudini dei consumatori.
Come esempio di quanto la competizione stia montando nel settore delle tlc europee, Markit cita “l’audace assalto di BT ai contenuti premium” sportivi. La società britannica ha infatti pagato 1 miliardo di sterline per i diritti esclusivi della Champions League e dell’Europa League.
Anche Vodafone, nel Regno Unito, sta puntando sui contenuti sportivi e musicali e ha stretto accordi con BSkyB e Spotify, come elemento di differenziazione delle sue offerte 4G.
Markit aggiunge infine che per il 2014 le cose dovrebbero cominciare a migliorare: per il prossimo anno il dividendo dovrebbe attestarsi a 14,9 miliardi di euro. Nel 2015, inoltre, tutte e 19 le aziende del settore riprenderanno a pagare i dividendi.