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Copernicus, la Ue spinge sugli Open Data per prevenire le catastrofi naturali

Europa


Entrerà in vigore dal mese prossimo il nuovo regime di accesso aperto e libero ai dati del programma europeo di osservazione della Terra della Copernicus, che avrà un impatto notevole, oltre che sulla tutela dell’ambiente e la prevenzione delle catastrofi naturali, anche sulla crescita economica e l’occupazione di diversi settori, dalle aziende che producono infrastrutture spaziali a tutta l’industria a valle.

 

Ricercatori, cittadini e imprese potranno accedere ai dati e alle informazioni Copernicus grazie a portali internet dedicati. Questo accesso libero, oltre a  soddisfare la necessità, da parte dell’economia, della politica e della società, di un’erogazione sostenibile di dati ambientali accurati, contribuirà anche allo sviluppo di applicazioni utili per tutta una serie di segmenti industriali dall’agricoltura alle assicurazioni, i trasporti e l’energia.

Secondo studi recenti che hanno analizzato l’impatto probabile di Copernicus sull’economia europea, il vantaggio finanziario minimo previsto è di circa 30 miliardi di euro entro il 2030, oltre alla creazione di circa 50.000 posti di lavoro. Considerando quindi la garanzia di condizioni di parità mediante una politica di accesso pieno, libero e aperto ai dati – nell’ottica dei cosiddetti ‘Open Data’ – si prevede che i benefici cumulativi del sistema potrebbero aumentare ulteriormente di un fattore compreso tra 5 e 10, con conseguenti benefici dell’ordine di 200 miliardi di euro entro il 2030.

 

I servizi Copernicus che spaziano dal monitoraggio dei mari, dell’atmosfera, del territorio e dei cambiamenti climatici ai servizi di emergenza e di sicurezza, utilizzano dati dei satelliti e dei sensori in situ quali boe o sensori aerei per fornire informazioni e previsioni affidabili e tempestive a sostegno (ad esempio) dell’agricoltura e della pesca, dell’assetto territoriale e della pianificazione urbana, della lotta agli incendi boschivi, della risposta alle catastrofi, del trasporto marittimo o del monitoraggio dell’inquinamento atmosferico.

Ma, al di là dell’importanza dei dati economici, il nuovo regime di diffusione ‘open’ dei dati aiuterà cittadini, imprese e amministrazioni pubbliche a integrare una dimensione ‘ambientale’ in tutte le loro attività e procedure decisionali.

Senza contare che, in un’epoca caratterizzata dal susseguirsi di catastrofi naturali (ultima in ordine di tempo il ciclone Hayan nelle Filippine) generate dai cambiamenti climatici, un programma in grado, ad esempio, di fornire e condividere informazioni legate a tali calamità con le autorità pubbliche della popolazione interessata costituisce “un aspetto importante delle attività di “potere morbido” (soft power) che può svolgere l’Europa”, sottolinea l’esecutivo in una nota.

 

Per il vicepresidente della commissione europea, Antonio Tajani, “Questa strategia sui dati aperti è fondamentale per realizzare appieno le potenzialità del programma Copernicus e sviluppare i mercati connessi all’osservazione della Terra”, che si avvantaggeranno delle informazioni trasmesse in modo continuativo a tutta una serie di rielaboratori e utilizzatori finali di informazioni. “La cosiddetta ‘economia Copernicus’ – ha aggiunto Tajani – crescerà grazie al fatto di attirare investimenti nel mercato delle applicazioni innovative, un mercato che si sforza di soddisfare le crescenti richieste di nuovi servizi da parte degli utenti. I servizi di Copernicus sono già essenziali per monitorare le aree colpite da catastrofi naturali. Qualche giorno fa, Copernicus ha offerto alla protezione civile le immagini delle aree più colpite del Tifone Hayan nelle Filippine, contribuendo ad organizzare i soccorsi”. (A.T.)

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