Italia
Si conoscerà entro il prossimo 12 dicembre il destino della delibera con cui l’Agcom lo scorso 11 luglio ha fissato le tariffe che gli operatori alternativi pagano mensilmente a Telecom Italia (ULL) per l’accesso alla sua rete in rame.
Entro tale data, la Commissione europea deciderà se obbligare o meno l’Autorità italiana a modificare o ritirare la proposta di riduzione delle tariffe di unbundling che, a giudizio dell’esecutivo, può incidere negativamente sulla “…capacità degli operatori di pianificare e decidere in merito ai prezzi da applicare in Italia”.
Scade oggi, infatti, il termine di tre mesi concesso ad Agcom lo scorso 12 agosto per modificare le misure relative al costo dell’ultimo miglio della rete di telefonia fissa agli operatori alternativi (OLO). Periodo trascorso senza che l’autorità abbia apportato modifiche al testo.
Con la decisone di luglio, che ha fin da subito suscitato le perplessità di Bruxelles, l’Agcom ha deciso, in sostanza di ridurre di 60 centesimi – dagli attuali 9,28 a 8,68 euro – il canone di affitto mensile che gli OLO pagano a Telecom Italia.
Una decisione che ha creato perplessità anche perché l’Agcom ha deciso di fissare i prezzi per il 2013 sulla base della precedente analisi di mercato, e questo in contraddizione con la dichiarazione, rilasciata nell’ottobre 2012, in cui la stessa Autorità affermava che i nuovi prezzi sarebbero stati basati su la nuova indagine di mercato.
Le critiche della Commissione sono state ‘smontate’ dal Berec (l’organismo che riunisce i regolatori nazionali) lo scorso 23 settembre (Leggi articolo Key4biz).
“La Commissione – ha fatto sapere il portavoce del Commissario Neelie Kroes – prendendo in massima considerazione l’opinione del Berec, potrebbe pubblicare entro il prossimo 12 dicembre una raccomandazione che obblighi Agcom a modificare o ritirare le misure proposte”.
“In alternativa – ha spiegato Ryan Heath – potrebbe ritirare i suoi seri dubbi sulle misure proposte da Agcom, se questo fosse considerato più appropriato”.