Italia
Le Tv locali sono in agitazione dopo la notizia dei tagli contenuti nella Legge di Stabilità e in quella di bilancio.
Per il coordinatore di Aeranti-Corallo, Marco Rossignoli, la riduzione degli stanziamenti per le misure di sostegno all’emittenza locale comporterebbe “inevitabili ricadute sull’occupazione nel comparto”.
“Occorre, infatti, considerare – spiega Rossignoli – che tali misure di sostegno sono state decisive per la crescita dell’occupazione nel settore e per lo sviluppo organizzativo delle imprese e che, negli anni successivi, sono già stati operati rilevanti tagli”.
A quanto apprende Key4biz, l’associazione che rappresenta le radio e Tv locali, ha sensibilizzato tutti i componenti della Commissione bilancio del Senato e tutti i capigruppo nella speranza che si possa rivedere il provvedimento.
Aeranti-Corallo chiede che vengano ripristinati i 150 mln di euro che nel 2008-2009 erano previsti a supporto del settore. L’Associazione spera che le cose possano essere modificate con gli emendamenti alla Legge di Stabilità (oltre 3 mila, ndr) o con un maxiemendamento del governo.
Lo stesso Viceministro con delega alle Comunicazioni, Antonio Catricalà, ha inviato una lettera al Ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni e a quello dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato per lanciare l’allarme (Leggi Articolo Key4biz).
Secondo Catricalà, con un taglio che è di circa la metà rispetto ai fondi del 2013, molte imprese che garantiscono il pluralismo dell’informazione rischierebbero la chiusura. I contributi che spettano all’emittenza radio tv locale, sottolinea il Viceministro, sono stati tagliati in modo drastico. Rispetto a quanto stanziato nel 2013 (circa 78 milioni di euro), si passa, infatti, a 37,8 milioni, la metà. E anche per il triennio il taglio è di un terzo.
Infine avverte ancora Catricalà, si rischia così di dover utilizzare, in sostituzione, altre risorse pubbliche (i fondi per gli ammortizzatori sociali), per cercare di attenuare le crisi occupazionali conseguenti. Il Viceministro, pertanto, invita a un intervento correttivo per individuare eventuali coperture alternative e ripristinare quanto meno gli importi già stanziati dalla Legge di Stabilità e nel Bilancio di previsione dello Stato nel 2013.