Microsoft: spin-off all’orizzonte? Ecco quali sfide attendono il successore di Steve Ballmer

di Alessandra Talarico |

Si accorcia la lista di candidati al ruolo di Ceo. Steve Ballmer lascerà l’azienda a breve e molti osservatori di ‘peso’ insistono sulla necessità di una svolta radicale.

Stati Uniti


Microsoft sede

Si sta delineando la lista di candidati al ruolo di nuovo ceo di Microsoft: ce ne sarebbero, secondo l’agenzia di stampa Reuters, 5 ‘esterni’ – tra cui il Ceo di Ford Alan Mulally e l’ex Ceo di Nokia Stephen Elop – e almeno tre ‘interni’, tra i quali l’ex Ceo di Skype Tony Bates (attualmente responsabile del business development di Redmond) e Satya Nadella, responsabile cloud and enterprise.

 

La shortlist, che conteneva inizialmente 40 nomi, è stata dunque ampiamente scremata ma lo stesso potrebbe volerci ancora qualche mese prima di decidere chi sostituirà Steve Ballmer, che ad agosto ha comunicato il suo addio all’azienda, che si concretizzerà entro un anno dall’annuncio.

I nomi degli altri candidati non sono trapelati ed è probabile come spesso accade che questi siano quelli che l’azienda ha fatto uscire fuori per placare l’ansia dei giornalisti.

 

Microsoft resta un’azienda altamente redditizia: il primo trimestre dell’esercizio fiscale 2014 si è chiuso con risultati superiori alle attese degli analisti (ricavi e utili in aumento del 16%) e l’azienda sta pian piano cominciando a recuperare, soprattutto in Europa, il gap accumulato nei confronti di Apple e Samsung nel mercato dei dispositivi mobili (Leggi articolo Key4biz).

Per questo gli investitori nei mesi scorsi hanno pressato non poco il board affinché tirasse fuori dal cilindro un esperto di ‘svolte’ come Mulally (nel 2009 evitò a Ford un piano di salvataggio federale) o il Ceo di Computer Sciences Corp Mike Lawrie. Alcuni azionisti hanno anche chiesto le dimissioni del fondatore Bill Gates dalla carica di presidente (Leggi articolo Key4biz): la sua presenza, temono, potrebbe ostacolare l’adozione di strategie drastiche e limitare il campo d’azione del nuovo Ceo.

 

Quanto alle strategie future dell’azienda, infatti, sono in molti a insistere sulla necessità di scelte di ‘rottura’ letteralmente parlando: tra questi, anche nomi di un certo peso, come Paul Ghaffari, chief investment officer di Vulcan Capital, la società d’investimenti del co-fondatore di Microsoft Paul Allen.

Secondo Ghaffari, Microsoft dovrebbe eseguire un ‘radicale intervento chirurgico’, separando le attività consumer (che includono il search advertising e la console XBOX) dai software e i servizi per le aziende, che generano la stragrande maggioranza dei ricavi.

L’azienda, insomma, dovrebbe concentrarsi di più sui clienti business e liberarsi di quelle attività, anche di successo come la ricerca e le console per il gaming, che la distraggono dai business più redditizi.

“Vorremmo che si concentrassero sulle attività in cui vantano più esperienza, come il segmento enterprise e il cloud”, ha affermato Ghaffari.

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