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L’uso dei dispositivi mobili cresce e comincia a contagiare in modo sempre più incisivo anche i più piccini, i cosiddetti nativi digitali che cominciano a usare gli smartphone ancora prima di dire le prime parole di senso compiuto. Come per tutte le cose però ci vuole sempre la giusta misura e i genitori dovrebbero in questo saper dosare il tempo corretto ed evitare che tablet e telefonini di nuova generazione diventino le babysitter dell’era digitale.
Stando ai dati diffusi dall’ultimo studio di Common Sense Media, negli Stati Uniti il 38% dei piccini con meno di 2 anni ha già usato il tablet o lo smartphone. Cifra in forte crescita se pensiamo che nel 2011 erano solo il 10%.
James Steyer, CEO e fondatore di Common Sense Media, ha parlato di una “crescita straordinaria per i per i nostri bambini”.
“In passato, potevamo misurare e controllare esattamente dove, quando e come usavano i display. Oggi i dispositivi mobili li seguono passo, passo“.
“Il modo di fruire di questi nuovi media – ha aggiunto Steyer – può avere un effetto profondo sul loro apprendimento, sviluppo sociale e comportamento e il solo mezzo per massimizzare l’effetto positivo – e minimizzare quello negativo – è d’avere un’esatta comprensione del ruolo che questi (device) hanno sulla loro vita. Questi bambini sono davvero nativi digitali”.
I bambini di 8 anni (72% contro il 38% del 2011) hanno triplicato il tempo medio passato sugli apparecchi mobili, passando da 5 a 15 minuti al giorno. Quelli che invece ne hanno meno di 8, trascorrono più tempo davanti agli schermi cosiddetti ‘tradizionali’, come la televisione (metà del tempo passato davanti a un display), i dvd, i computer o i videogiochi.
Queste cifre sono destinate a crescere ulteriormente, con l’aumentare dell’uso dei device mobili.
Tra i bambini con meno di 8 anni, i giochi rappresentano l’attività mobile preferita: lo dicono il 63% dei genitori. Il 30% riferisce che i propri figli li usano anche per leggere.
Lo studio è stato realizzato tra il 20 maggio e il 12 giugno su un campione di 1436 genitori con bambini di 8 anni e meno.