Italia
“Abbiamo confermato il nostro impegno affinché Telecom Italia resti un’azienda italiana e affinché siano mantenuti i livelli occupazionali Italia”. Parola di Cesar Alierta.
Il presidente di Telefonica ha visto oggi a Palazzo Chigi il premier Enrico Letta. Un incontro durato poco più di un’ora e definito “molto cordiale e costruttivo”, come era stato anche quello intercorso ieri con l’ad di Telecom Italia, Marco Patuano (Leggi articolo Key4biz).
Scarne le comunicazioni sul merito delle discussioni, se non per l’impegno manifestato dal patron del gruppo spagnolo ad “aiutare il gruppo a sviluppare la sua presenza sul mercato domestico e i suoi investimenti”.
“C’è l’impegno chiaro da parte di Telefonica, come socio industriale, perché crescano gli investimenti nella fibra ottica e nel 4G. Gli investimenti nella tecnologia sono infatti fondamentali in qualsiasi Paese. Lo sono per la crescita e lo sviluppo dell’economia italiana e della stessa Telecom”.
E’ essenziale quindi “che l’azienda e l’Italia continuino la strada intrapresa dello sviluppo delle tecnologie della comunicazione” ha detto ancora Alierta al termine dell’incontro.
Nessun accenno alle questioni ‘politiche’ legate alla scalata di Telefonica in Telco – la holding che controlla il 22,4% della società italiana – ossia sullo scorporo della rete e le modifiche alle norme sull’Opa.
Dichiarazioni che hanno comunque giovato al titolo, che prosegue in rialzo a Piazza Affari, guadagnando alle 16,35 il 5,46% a 0,71 euro.
Sulle vicende Telecom Italia e in particolare sullo scorporo della rete, è intervenuto oggi anche il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, sottolineando che non è intenzione del Governo ‘espropriare’ la rete, quanto di garantire la sicurezza del Paese.
“Telecom Italia – ha detto il ministro – è un’azienda privata, quello che può fare il Governo è all’interno delle leggi e del codice civile che garantiscono la proprietà. Il problema è garantire la sicurezza della rete del nostro Paese”.
Alla luce di questo dato di fatto, “…le misure che si immaginano non intendono espropriare ma verificare che ogni decisione sia compatibile con la sicurezza del Paese e il rispetto della proprietà”, ha ribadito Zanonato, tendendo la mano agli investitori, in particolare a quelli stranieri che vogliono investire nel nostro Paese.