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Twitter, IPO ‘prudente’. Azioni al NYSE a 17-20 dollari

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70 milioni di azioni, offerte tra 17 e 20 dollari, con l’opzione di offrire altri 10,5 milioni di titoli se la domanda fosse particolarmente importante . Questi i dettagli dell’IPO di Twitter, che conta quindi di guadagnare dal collocamento tra 1,4 e 1,6 miliardi di dollari, portando il valore della società tra 10,9 e 11,1 miliardi di dollari. Un valore più basso dei 15 miliardi di cui si era vociferato in un primo momento.

 

Il prezzo di collocamento è decisamente inferiore a quello di Facebook, che fissò il prezzo a 38 dollari. Ma, notano gli analisti, alla luce del calo registrato dalle azioni del social network nell’anno successivo all’IPO, il prezzo più contenuto potrebbe andare a vantaggio dei potenziali investitori. Inoltre, sottolinea Bloomberg, il ricavo medio per utente di Twitter corrisponde a meno della metà di quello di Facebook e il sito di microblogging ha una base utenti molto più piccola del concorrente.

 

La reputation del sito, tuttavia, è molto più alta, almeno tra i professionisti della finanza: stando a recenti dati di un sondaggio effettuato in Francia, infatti, 6 professionisti su 10 hanno un profilo Twitter e tra questo, uno su due dispone sia di un profilo pubblico che di un profilo personale.

Twitter è giudicato utile, se non indispensabile dalla metà degli intervistati – tre quarti degli intervistati lo usano quotidianamente – soprattutto per via del fatto che sul sito si possono trovare informazioni finanziarie molto prima che sui media tradizionali.

Solo i due terzi degli  intervistati, invece, usano Facebook, ma l’81% solo per fini privati, non ritenendo il social network utile dal punto di vista professionale.

 

La società ha anche annunciato di aver assunto la responsabile delle attività digitali di NBC News, Vivian Schiller, che si occuperà, a partire da gennaio, delle partnership coi media.

L’assunzione conferma la crescente influenza di Twitter e delle reti sociali in generale nel mondo dei media (Leggi articolo Key4biz). A maggio il gruppo aveva annunciato di essere alla ricerca di una figura professionale per “concepire e mettere in atto strategie per rendere Twitter indispensabile nelle redazioni e per i giornalisti e per fare del sito un elemento essenziale dei gruppi mediatici e delle Tv”.

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