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Pubblicità, anche Google in crisi: per la prima volta compare un banner al centro della pagina di ricerca

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Colpa della crisi o tentativo di trovare nuove fonti di entrata? Google ha cominciato a testare negli Stati Uniti un nuovo servizio che prevede inserzioni pubblicitarie nella pagina iniziale dedicata alla ricerca. Si tratta di una grande novità per la web company che finora aveva sempre rifiutato soluzioni di questo tipo, preferendo banner laterali o link sponsorizzati in testa ai risultati di ricerca degli utenti.

In questa prima fase partita ieri e che, secondo la stampa statunitense, dovrebbe durare all’incirca una settimana, compare un banner nella parte centrale della pagina di ricerca che riguarda la Southwest Airlines con collegamento alla homepage della compagnia aerea.

La società, secondo il New York Times che cita fonti vicine al dossier, sta cercando così di risollevare le entrate della pubblicità, facendo fronte al calo della ricerca da computer a vantaggio di quella da dispositivi mobili e alla conseguente caduta dei prezzi.

 

Google sta chiaramente provando a modificare il proprio business legato alla pubblicità che gli ha sempre assicurato grossi introiti.

Non a caso la scorsa settimana, l’azienda ha annunciato d’aver aggiornato i termini di utilizzo dei suoi servizi per usare le informazioni degli iscritti – compresi il nome, le foto e i commenti – all’interno di pubblicità su internet. Le nuove regole saranno applicate dal prossimo 11 novembre (Leggi Articolo Key4biz).

 

In questo modo la web company potrà vendere il sostegno dei suoi utenti nei confronti di prodotti o eventi al suo network di oltre due milioni di siti che fanno promozioni, con un bacino di visitatori di circa un miliardo di persone. Foto e commenti saranno presi da Google Plus, il social network del gruppo, su YouTube e su qualsiasi altro servizio offerto dall’azienda di Mountain View. In questo modo, potrebbe capitare a chiunque di vedere la propria faccia pubblicizzare un albergo o ritrovare le proprie parole a commento dell’uscita di un nuovo film.

 

Si apprende intanto oggi che Google, attraverso YouTube, punta a lanciare un servizio online a pagamento di condivisione audio e musica, per contrastare un mercato dominato da Spotify. Lo rivela il Financial Times, secondo il quale non è chiaro come il nuovo servizio si regolerà con l’offerta di musica online di Google. Inoltre il nuovo servizio sarà a pagamento, mentre YouTube e Spotify, nella sua versione base, sono gratuiti.

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