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Consiglio europeo, Barroso: ‘Senza credito alle PMI, l’economia non riparte’

Italia


Gli Stati membri devono sostenere le proposte “più ambiziose”, fra quelle messe sul tavolo, per far ripartire il credito alle piccole e medie imprese. E’ l’invito che il presidente della Commissione Europea, José Manuel Barroso, ha rivolto ai Paesi Ue in vista del Consiglio europeo di domani e venerdì che sarà dedicato all’Economia digitale.

Barroso ha espresso il proprio disappunto, durante un intervento stamattina all’Europarlamento a Strasburgo, per il fatto che i governi si stanno orientando invece verso l’opzione meno rischiosa, ma che è anche quella che mobiliterebbe meno finanziamenti per le PMI.

 

Come ha spiegato oggi a Bruxelles il portavoce della Commissione Ue, Olivier Bailly, “a giugno la Commissione aveva fatto delle proposte insieme alla Bei (Banca europea per gli investimenti) per massimizzare e garantire i prestiti delle banche alle PMI, in particolare per progetti che creerebbero posti di lavoro per i giovani. Le proposte – ha ricordato Bailly – erano articolate in tre diverse opzioni, con diversi gradi di ambizione, che accumulavano le garanzie offerte dalla Bei e dai Fondi strutturali dell’Ue al fine di massimizzare il volume dei prestiti delle banche alle PMI“.

La “delusione” espressa da Barroso, ha riferito il portavoce, sta nel fatto che “gli Stati membri si stanno orientando verso l’opzione che è meno rischiosa, ma anche la meno ambiziosa“, perché mobiliterebbe volumi minori di prestiti. Tuttavia, ha concluso Bailly, “la discussione non è ancora finita”.

 

Intanto, a quanto si apprende, il governo starebbe tentando d’introdurre con un emendamento nel corso dell’esame del ddl Stabilità al Senato la norma sulla cabina di regia per il monitoraggio delle crisi d’impresa stralciata dal testo in quanto considerata di carattere “ordinamentale”. Proprio per questo, un’eventuale proposta di modifica dovrebbe cambiare la misura attribuendogli un costo anche simbolico in modo da far sì che la norma abbia un impatto sul bilancio dello Stato.

 

Secondo l’ultima bozza del ddl Stabilità che circola sulla stampa, l’articolo 6, comma 23 prevedeva che la cabina di regia per la crisi d’impresa fosse stata istituita presso Ministero dello sviluppo economico “…per il monitoraggio e il coordinamento degli interventi previsti dalla legislazione vigente per le crisi d’impresa, con il compito di assicurare il monitoraggio e l’orientamento delle politiche di settore, di favorire lo sviluppo di investimenti, anche esteri, e di garantire raccordo tra parti sociali ed istituzionali in merito alla risoluzione delle crisi aziendali e territoriali”.

 

Composta da rappresentanti delle competenti strutture amministrative della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero dello sviluppo economico, del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e del Ministero dell’economia e delle finanze, nonché da rappresentanti della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e delle associazioni datoriali di categoria maggiormente rappresentative sul territorio nazionale.

 

Sarebbero 8 in tutto le norme stralciate che andranno comunque a costituire provvedimenti ad hoc.

Oggi il presidente di turno di palazzo Madama, Roberto Calderoli, ha ufficialmente avviato l’iter del ddl Stabilità, con l’esame in commissione Bilancio. La commissione ha espresso il parere sul provvedimento che è in linea con le disposizioni della legge sulla contabilità pubblica. Domani pomeriggio partirà in Senato il consueto ciclo di audizioni. Le commissioni Bilancio di Montecitorio e palazzo Madama dovrebbero ascoltare domani i rappresentanti delle imprese. Lunedì dovrebbe essere la volta dei sindacati. A seguire la prossima settimana anche Istat, Corte dei Conti, Banca d’Italia e ministro dell’Economia.

 

Tornando al vertice Ue che partirà domani, ieri il presidente della Francia François Hollande ha incontrato all’Eliseo i rappresentanti di una decina di società attive sul mercato digitale. Con loro Hollande è tornato a discutere dell’importanza dell’istruzione e della formazione, affermando che tutte le aziende devono capire l’importanza delle nuove sfide di internet, impegnandosi dal suo canto a dare ampio sostegno all’industria per creare un ambiente favorevole per lo sviluppo del settore.

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