Antitrust: Samsung propone una tregua di 5 anni per i brevetti essenziali per chiudere indagine Ue

di Alessandra Talarico |

Gli impegni sono ora sotto consultazione. Le parti interessate hanno un mese di tempo per i loro commenti. Almunia: quando i brevetti sono essenziali, devono essere evitati abusi. I consumatori non devono subire le conseguenze della cosiddetta ‘guerra dei

Europa


Samsung

La Commissione europea ha lanciato una consultazione in vista di un possibile accordo con Samsung sull’annosa questione dei brevetti legati ai dispositivi mobili.

Il gruppo coreano è sotto indagine da gennaio: l’indagine Ue mira ad appurare se  Samsung stia abusando della sua posizione dominante in violazione degli impegni “irrevocabili” sottoscritti nel 1998 con lo European Telecommunications Standards Institute (ETSI) e che prevedevano il rilascio di licenze per l’uso dei suoi brevetti ‘essenziali’ in base a termini “equi, ragionevoli e non discriminatori” (FRAND).

 

Per la Commissione, è essenziale che gli impegni FRAND sui brevetti essenziali (SEP) “siano pienamente onorati per evitare distorsioni della concorrenza e per cogliere gli effetti positivi della standardizzazione sull’economia”.

 

Nel corso del 2011, invece, Samsung ha tentato di ottenere provvedimenti ingiuntivi contro i produttori concorrenti – Apple in primis – nei tribunali di diversi Stati membri. Richieste basate su presunte violazioni di alcuni brevetti definiti dalla stessa Samsung tecnologie ‘essenziali’ per implementare gli standard mobili europei.

Ma, secondo la normativa europea, chiedere un’ingiunzione sulla base della violazione di brevetti essenziali per la realizzazione di un prodotto costituisce un abuso di posizione dominante perché questo distorce indebitamente i negoziati di licenza e crea un danno ai consumatori, causato dall’aumento del prezzo di vendita dei prodotti.

 

Per porre rimedio ai rilievi della Commissione, quindi, Samsung ha presentato una serie di impegni, tra cui quello di astenersi dal chiedere ingiunzioni per i suoi brevetti SEP per un periodo di 5 anni, a condizione di uno specifico accordo con la società che li chiede in licenza. L’accordo prevede anche un periodo di negoziazione di 12 mesi tra le parti, e la possibilità di gestire la negoziazione in tribunale o in arbitrato solo nel caso in cui non si arrivasse ad un accordo finale entro l’anno di negoziato.

 

Le parti interessata a intervenire nel dibattito hanno un mese di tempo per farlo. Se la Commissione, alla luce di questi commenti, concluderà che gli impegni assunti, risolvono i problemi di concorrenza, potrà decidere di renderli vincolanti.

 

“Far rispettare i brevetti per tramite di ingiunzioni è un diritto perfettamente legittimo. Tuttavia, quando i brevetti sono essenziali per il mercato, devono essere evitati abusi così che i consumatori non debbano subire le conseguenze negative della cosiddetta ‘guerra dei brevetti’. Se troveremo una buona soluzione per questo caso, faremo chiarezza per tutta l’industria”, ha affermato il Commissario Antitrust, Joaquin Almunia.

Samsung e Apple sono i due principali produttori di smartphone e si stanno fronteggiando nei tribunali di mezzo mondo nel tentativo di estromettersi a vicenda da questo redditizio mercato facendo leva sulla paternità dei brevetti.

Ma non sono i soli, a riprova dell’importanza del mercato smartphone per le aziende hi-tech: una simile indagine è in corso anche nei confronti di Motorola, sulla base di denunce presentate da Microsoft e Apple. Altre denunce sono state presentate da Huawei contro Interdigital e da Google contro Mosaid.

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